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Isis a Mosul ha un’unica scelta: combattere fino alla morte o arrendersi

Richiamato in prima linea anche tutto lo staff degli uffici Hisbah
Isis a Mosul ha un’unica scelta: combattere fino alla morte o arrendersi. Lo ha confermato anche il dipartimento della Difesa Usa. Daesh è circondato da tutte le parti e ai jihadisti è stata tagliata ogni via di fuga. I primi a saperlo sono loro, tanto che stanno cercando di organizzare le difese in ogni modo. Dall’obbligare i civili a imbracciare le armi, donne comprese (riunite in un battaglione), al coinvolgere tutti i miliziani disponibili. A questo proposito sono stati chiusi gli uffici della Hisbah (la vigilanza) nella zona sud ovest del quadrante. Inoltre, l’intero personale delle strutture è stato inviato in prima linea a rinforzare i ranghi. Parallelamente, tutti i medici disponibili sono stati inviati presso gli ospedali della zona in vista dell’offensiva nemica.
La pressione sui jihadisti nella zona rimane massima, PMU respingono attacco a sorpresa
Nel frattempo, le forze multinazionali dell’operazione Inherent Resolve, continuano a mantenere ai massimi livelli la pressione su Isis a Mosul e nelle aree circostanti. Nelle scorse ore alcuni raid aerei su Tal Afar hanno causato la morte di 15 jihadisti Daesh. Negli attacchi sono stati distrutti anche una fabbrica di bombe e un deposito di armi. Nella stessa zona le milizie paramilitari sciite di al-Hashd al-Shaabi (Popular Mobilization Units, PMU) hanno respinto un attacco dello Stato Islamico nel villaggio di Tal Abta. Il bilancio della battaglia è stato di 20 morti tra i miliziani e di due nelle PMU. Distrutti anche tre veicoli, che Isil aveva usato per lanciare l’offensiva a sorpresa.
Si moltiplicano i nemici per Isis in Iraq ed emergono nuove informazioni su Daesh
In Iraq, infine, continuano a moltiplicarsi i nemici per Isis. Mille soldati peshmerga delle tribù arabe della Piana di Niniveh hanno concluso l’addestramento e hanno prestato giuramento. L’unità, chiamata brigata Jazira, nelle prossime ore sarà schierata nelle aree di Zummar, Rabi’a e Ayzya. Il suo compito sarà proteggerle da possibili offensive Daesh. Opererà sotto il comando del ministero regionale curdo dei Peshmerga. Peraltro, la cattura a Kirkuk di un miliziani ha fatto scoprire nuovi dettagli su dove sono schierati i jihadisti. L’uomo ha affermato di essere stato inviato nella zona per fornire ai suoi compagni informazioni sulle forze di sicurezza locali. Secondo quanto riporta Rudaw, faceva parte di un gruppo dello Stato Islamico. Questo sarebbe composto da circa 600 elementi, tra cui ci sarebbero sauditi, ceceni, barahini, cinesi e americani. Sulla montagna di Malhul, vicino Hawija, inoltre si nasconderebbe un gruppo chiamato Fursan Kurdistan (i cavalieri del Kurdistan).
La notizia su Rudaw legata alle dichiarazioni della spia Isis catturata a Kirkuk