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Iraq, si prepara piano ad hoc per offensiva finale contro Isis a Mosul

Le manovre vedranno un maggiore coinvolgimento sul terreno delle truppe Usa. L’obiettivo primario rimane comunque la protezione dei civili dal Daesh.
In Iraq l’esercito sta lavorando a un nuovo piano in prospettiva dell’offensiva finale a Mosul contro Isis. Lo rende noto il portavoce del comando per le operazioni congiunte, Yahya Rasool, in una nota in cui si aggiunge che il presidente Haider al-Abadi sta personalmente supervisionando la sua compilazione. Nel testo si spiega che il documento sarà più preciso e dettagliato. Inoltre, si conferma che le forze locali pensano di liberare tutte le aree sulla sponda est del Tigri poco dopo la sua uscita. Secondo il portavoce, a oggi sono stati bonificati dalla presenza del Daesh 46 quartieri in tutta la città. Il piano prevede –tra le varie cose – un maggiore coinvolgimento sul terreno di truppe Usa, che forniranno consigli in tempo reale alle forze su come superare gli ostacoli.
Tra forze locali e militari Usa ci sarà sempre più integrazione
L’integrazione dei militari Usa a Mosul in chiave anti-Isis, comunque, è già cominciata e sta dando i suoi frutti. Lo ha confermato a Reuters il colonnello Brett G. Sylvia. L’ufficiale ha spiegato che “ci stiamo integrando in modo più profondo. Stiamo lavorando con formazioni avanzate, con cui in passato non avevamo collaborato”. Inoltre, ha ribadito che “finora non ci eravamo mai integrati fino a questo livello”, senza però fornire ulteriori dettagli in merito. Gli Stati Uniti hanno schierato in Iraq oltre 5.000 soldati, come parte della Coalizione internazionale per la lotta al Daesh.
L’operazione “Stiamo Arrivando Niniveh” entra nella fase clou
L’operazione “Stiamo Arrivando Niniveh” nel nord dell’Iraq, ha rallentato negli ultimi giorni dopo un inizio fulminante. Isis, infatti, ha perso su tutta la linea e non è stato in grado di reagire. Ora, però, l’offensiva sta per entrare nella fase clou e in zone densamente popolate. Inoltre, il Daesh ha cominciato a sparare sui civili, considerati un nemico alla stessa stregua del contingente locale. Di conseguenza, era necessaria una ri-pianificazione molto attenta delle manovre. Il primo obiettivo, infatti, è proteggere la popolazione dallo Stato Islamico.