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Iraq, pronto l’assalto finale contro Isis a Mosul

L’offensiva finale anti-Isis si muoverà su 2 assi. Intanto arrivano i rinforzi

In Iraq è tutto pronto per l’assalto finale a Isis a Mosul. I comandanti militari e della polizia si sono riuniti per mettere a punto i dettagli finali dell’operazione. Questa essenzialmente agirà su 2 fronti. Primo conquistare i quartieri rimanenti a ovest, per riunirsi con le forze che stanno mantenendo la pressione ai massimi livelli nella Città Vecchia. Una volta che i due assi si saranno compattati, ci sarà l’offensiva finale alla Grande Moschea (al Nuri). Intanto, la zona è pesantemente sotto attacco, tanto che nelle ultime ore sono stati uccisi 11 miliziani Daesh. Parallelamente, stanno confluendo nella città rinforzi militari per prendere parte alle manovre. Si tratta soprattutto di unità anti-terrorismo. Che lo Stato Islamico chiama “gli uomini sugli humvee neri”.

Prima Isis sarà cacciato dagli ultimi 4 quartieri e poi ci sarà l’assalto alla Grande Moschea

Il primo passo sarà comunque cacciare definitivamente Isis dai quartieri di l 17 Tamuz (17 Luglio), Harmat, Mesherfa e Hawi al-Kanisa. Nel frattempo, le truppe irachene stanno avanzando all’interno di al-Zanjili nella Città Vecchia. Finora uno dei presidi principali del Daesh, tanto che vi sono stati eliminati diversi leader. “Abbiamo preso il controllo di grandi porzioni del distretto – ha spiegato una fonta militare -. Sventando attacchi suicidi e con ordigni improvvisati (IED). Inoltre, la polizia federale ha arrestato 23 membri dello Stato Islamico, tra cui comandanti, e smantellato fabbriche di trappole esplosive”. Nel corso delle manovre sono stati neutralizzati anche 5 cecchini nei pressi della Grande Moschea (al-Nuri).

Per i comandanti iracheni Mosul verrà liberata definitivamente entro maggio

I comandanti iracheni sono fiduciosi che Mosul sarà liberata definitivamente da Isis entro maggio. Ciò da una parte grazie agli ultimi risultati ottenuti in zona, ad Anbar e lungo al confine con la Siria. Dall’altra a seguito del fatto che Daesh non ha più risorse, uomini o libertà di movimento (FOM). Senza contare che i comandanti o sono stati uccisi o si sono dati alla fuga. Di conseguenza, non c’è più leadership ma solo azioni scoordinate tra loro, dettate dall’emotività. Inoltre, ogni giorno vengono eliminati decine di miliziani dello Stato Islamico in città. Perciò il loro numero si continua a contrarre progressivamente. Allo stessa stregua delle munizioni necessarie per combattere. Perciò, la capacità di resistenza è limitata e col passare del tempo si affievolisce sempre più.

 

 

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