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Iraq, parte a Mosul l’offensiva contro Isis alla Grande Moschea (Nuri)

Tiratori scelti nei palazzi davanti alla Moschea al-Nuri per proteggere l’avanzata
È cominciato a Mosul l’assalto alla Grande Moschea (la Moschea al-Nuri), nelle mani di Isis. Le unità anti-terrorismo della polizia federale irachena ha lanciato un attacco a sorpresa vicino al Minareto Pendente di Hadbaa, uccidendo 5 jihadisti del Daesh. Parallelamente, sono stati schierati i tiratori scelti negli edifici adiacenti il luogo di culto, in previsione dell’inizio delle manovre su vasta scala. Il loro compito sarà proteggere l’avanzata delle truppe. La riconquista della Moschea è strategica, in quanto il Califfo Abu Bakr al-Baghdadi vi proclamò la nascita del Califfato in Iraq e Siria nel 2014. Per lo Stato Islamico perderla, significherà che il sogno è morto dove è nato. L’operazione ha preso il via dopo oltre 20 giorni di stop, decisi per organizzare le manovre nei dettagli.
Uccisi diversi comandanti Isis a Qaim. Lunedì erano stati eliminati nella stessa zona 14 jihadisti
Intanto, le forze irachene continuano a eliminare comandanti Isis in diverse zone del paese. Soprattutto al confine con la Siria. nelle scorse ore l’Aeronautica di Baghdad ha effettuato un raid sulla città di Qaim, a ovest di Anbar vicino alla Middle Euphrate Valley, uccidendo numerosi capi Daesh. Lo ha confermato la cellula stampa del ministero della Difesa locale, citando il direttorato dell’Intelligence militare. Nell’attacco sono stati eliminati diversi leader dello Stato Islamico. Locali e stranieri. Tra questi il responsabile dello sviluppo di armi locali, quello del distaccamento di “immigrati”, il capo militare di zona e il supervisore per l’uso degli esplosivi. Nella stessa zona, peraltro, erano stati uccisi lunedì altri 14 miliziani.
Isis nel 2014 controllava il 40& dell’Iraq. Oggi, invece, solo il 6,8%
Nel frattempo, le forze irachene tracciano un bilancio sulla situazione nel paese e confermano che Isis dal 2014 ha perso la maggior parte del territorio conquistato. Lo riporta Reuters. Il Daesh all’apice del successo controllava circa il 40% della nazione mediorientale, secondo quanto ha affermato il generale Yahya Rasool durante una conferenza stampa. Oggi quest’area si è ridotta al 6,8%. Ciò a seguito delle operazioni militari. Lo Stato Islamico ha ancora potere su Qaim, Tal Afar e Hawija. Si tratta, però, di un possesso limitato, come confermano gli ultimi raid. Destinato a terminare, appena sarà stata completata la liberazione di Mosul. Fino ad allora, comunque, i jihadisti continueranno a essere pressati dai raid aerei e dalle forze locali, che qualche giorno fa si sono poste come priorità la liberazione totale delle zone di confine tra Iraq e Siria.