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Iraq, pronta l’operazione per cacciare Isis dalla Mosul University

Le truppe pronte a entrare nel campus, bonificate le aree circostanti per evitare sorprese
In Iraq le forze locali stanno preparandosi ad attaccare l’ultimo grande avamposto Isis a Mosul Est: l’Università. In queste ore fervono i preparativi per quella che è stata definita un’operazione speciale. Il rischio è che all’interno del campus possano essere stoccati componenti chimici, rubati nel tempo dai miliziani del Daesh per usarli come arma. Perciò, sono state prese tutte le precauzioni, anticipando anche possibili attacchi con agenti nervini da parte dello Stato Islamico. Per rallentare l’offensiva, peraltro, i membri del Califfato nei giorni scorsi hanno dato alle fiamme alcuni edifici nel campus. Strategia che però si è rivelata vana. Parallelamente, prosegue la bonifica degli altri quartieri nel quadrante, per evitare possibili contrattacchi nemici alle spalle. Si sta avanzando nelle aree di 7 Aprile, Hadba e Seddiq. Le manovre sul terreno sono supportate dai raid aerei della Coalizione internazionale. Questi hanno già causato la morte di oltre 60 jihadisti.
Eliminati i vertici della brigata australiana di Isis a Mosul
I bombardamenti a nord i Mosul hanno anche eliminato i vertici della brigata australiana di Isis, che combatteva nella città irachena. Secondo Alsumaria News nei raid hanno perso la vita il comandante dell’unità, Khaled Sharouf (alias Abu Mosab al-Australi) e 3 suoi luogotenenti: Mohamed Abdel Karim (Abu Waleed al-Australi), Abdullah Ismail (Abu Aisha) e Sedrouf (Abu Taiba al-Australi). I capi del gruppo sono stati uccisi nell’attacco aereo al loro quartier generale ad al-Hadba. L’edificio nell’azione è stato completamente distrutto insieme ai suoi occupanti. Sahfaaq riporta anche vittorie ad al-Dhubbat, ad al-Sukar e ad al-Maliya. Tanto che le forze governative hanno ammainato la più grande bandiera del Daesh in città. Quella di cinque metri issata presso l’“arena delle festività”.
A sud continua l’offensiva e si creano corridoi sicuri per far fuggire la popolazione
Prosegue spedita anche l’offensiva anti-Isis Sud di Mosul. Le forze anti-terrorismo irachene (SFD) e la Polizia federale continuano ad attaccare in contemporanea su due fronti. Ciò, in quanto il Daesh nella zona non è più in grado di difendere entrambe le zone simultaneamente. La nuova strategia sta dando i suoi frutti, in quanto sono appena stati arrestati diversi miliziani ad al-Mithaq. Si procede, però, con prudenza per proteggere la popolazione. Lo Stato Islamico ha infatti cominciato a bombardare i civili per vendicarsi dell’aiuto che stanno fornendo alle forze locali. Queste, di conseguenza, stanno aprendo corridoio sicuri per permettere agli abitanti di poter lasciare la zona. Sempre a sud della città, peraltro, si sta lavorando per estinguere gli incendi dei pozzi petroliferi, che lo Stato Islamico aveva dato alle fiamme per coprire la fuga. A oggi sono 17 le infrastrutture ripristinate nella zona di Qayyara.
L’attacco a Ovest sarà su più assi contemporaneamente per diluire le difese Isis
L’obiettivo è sempre lo stesso: arrivare al Tigri da più punti d’accesso possibili e poi conquistare gradualmente tutta la sua sponda Est. Ciò per poter poi dare il via ai preparativi della fase 3 dell’operazione: e cioè l’attraversamento del fiume e l’offensiva a Mosul Ovest. Si punta a lanciare un attacco su assi multipli e in contemporanea. A seguito di ciò, i miliziani Isis saranno obbligati a dover intervenire in più aree. Di conseguenza, ne risentiranno pesantemente le loro difese. Queste non potranno più essere concentrate per massimizzare la loro efficacia, ma saranno necessariamente diluite. Con tutte le ripercussioni che ciò comporta.