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Iraq, l’offensiva finale contro Isis a Mosul entra nel vivo

Si combatte su 3 fronti: sud, nord ed est. Daesh è in grande difficoltà: è costretto a trasportare i feriti con barche, evacua le famiglie a ovest e vede nuove defezioni. Che passano dalla parte del nemico.

 

L’operazione “Stiamo Arrivando Niniveh” riprende su 3 assi

In Iraq l’offensiva finale contro Isis a Mosul entra nel vivo. Si combatte su tre fronti: sud, nord ed est. Sul primo, sono in corso duri combattimenti a Palestine, per cacciare il Daesh dall’area. Battaglia anche a Intisar. In entrambe le zone, le forze di Baghdad guadagnano terreno e smantellano tutte le trappole disseminate dallo Stato Islamico. Dalle auto-bomba agli ordigni artigianali (IED). A est e a nord si stanno ripulendo definitivamente le aree conquistate, in modo da poter avanzare poi verso il centro senza il rischio di attacchi alle spalle a sorpresa. In particolare, l’offensiva punta a ricatturare Tel Keyf per poi spingersi alle porte di Mosul. Il centro abitato è strategico. Da quando i miliziani lo hanno occupato, viene usato per far passare i rifornimenti verso la roccaforte. La zona, comunque, cadrà presto. È stata circondata ed è sotto pressione. Solo nelle ultime ore sono stati uccisi 70 miliziani.

Chiusi completamente i passaggi da Est a Ovest sul Tigri. I feriti Daesh evacuati su barche

Isis sta subendo grandi sconfitte anche nelle altre zone di Mosul. In particolare lungo il Tigri. La Coalizione ha bombardato i resti dell’ultimo ponte, per tagliare definitivamente ogni via di fuga o contrattacco. Di fatto, chiudendo le poche forze Daesh rimaste a est. La conferma viene dal fatto che molti miliziani feriti sono stati trasportati su barche al di là del fiume, per essere condotti in un ospedale da campo nell’area ovest di Mosul. Lo ha rivelato a Reuters una fonte medica. L’uso di barchini, con tutti i rischi che comportano, è la testimonianza che l’unico modo per spostarsi tra i 2 argini è in acqua. Periodicamente lo Stato Islamico prova a organizzare tentativi di contrattacco, ma questi vengono puntualmente sventati. L’ultimo è stato ad al-Falah e a Sukhar. La 73esima brigata dell’esercito iracheno, però, lo ha respinto senza grandi problemi.

Isis fa fuggire le famiglie dei foreign fighters dai quartieri a Ovest di Mosul

Isis, peraltro, sente che la fine è vicina a Mosul e sta prendendo provvedimenti. Una fonte locale ha rivelato ad Alsumaria News che i membri del Daesh stanno evacuando da 4 quartieri nell’area ovest le famiglie dei combattenti Mohajereen. Questi sono i cosiddetti foreign fighters, che si distinguono da quelli locali (Ansar) per numerosi privilegi di cui godono. Il fatto che spostano in altri luoghi le famiglie è un chiaro messaggio: il nemico arriverà presto e non ci sono chances di vittoria contro di esso. A ciò si aggiunge la continua fuoriuscita di miliziani, che abbandonano lo Stato Islamico per salvarsi la vita. Altri, invece, decidono di arruolarsi nelle file del nemico.

Gli ex membri Isis del gruppo Krwi si arruolano nella milizia Hashd al-Shaabi

È il caso di alcuni ex militari baathisti che hanno lasciato Isis e si sono uniti alla milizia sciita Hashd al-Shaabi. La notizia è stata riportata da VOA News. Si tratta del gruppo “Krwi”, dal nome del suo capo: Hussein Krwi, un ufficiale dell’esercito iracheno al tempo di Saddam. Secondo Bas News, la formazione ha combattuto contro i Peshmerga durante la battaglia per la liberazione di Jalawla dal Daesh. La forza è composta da circa 200 miliziani, la maggior parte dei quali serviva nell’esercito durante il regime Baath in Iraq.

 

 

 

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