Gli esperti di cybersecurity di CERT-AgID rilevano 6 malware: Ursnif, Emotet, AdWind, Quakbot, Mekotio e AgentTesla. Ancora phishing via INPS.
Iraq, nuovo duro colpo per Isis. Nemico entra a Mosul ovest

Per la prima volta le forze irachene entrano a Mosul Ovest
Nuovo duro colpo per Isis in Iraq. Per la prima volta le forze della coalizione hanno conquistato alcuni quartieri della zona occidentale di Mosul. Questa, finora, era l’ultimo caposaldo del Daesh. Ad annunciarlo un portavoce militare locale, il quale ha spiegato che sono state demolite le linee difensive dello Stato Islamico e i militari hanno assunto il controllo di nuove aree nella zona. Il Califfato perde anche altre zone a est. Si tratta di Palestine, Somer, al-Quds, al-Sanieh, Karama e Sahha. Inoltre, la polizia federale ha liberato la strada da Gogjali a Al-Intisar, uccidendo numerosi jihadisti. I prossimi passi per l’operazione “Stiamo Arrivando Nineveh” a est saranno spingersi verso Yarimjah, al Bath e Al Wasser. A ovest si lavorerà, invece, per chiudere i fondamentalisti in un’area sempre più stretta.
Nelle ultime ore morti un centinaio di jihadisti e 6 loro capi. Alcuni di primaria importanza
Per Isis va male in Iraq anche sul fronte delle perdite. Nelle ultime ore sono morti quasi un centinaio di jihadisti, nonché almeno 6 comandanti del Daesh. Di questi uno è un uomo chiamato Ahmed Manati, ucciso nella battaglia per la conquista della strada Gogjali-Intisar. Un altro è Ammar al-Haweidi. ha perso la vita in uno scontro contro le forze di polizia nel quartiere di al-Wehda. Era considerato uno dei comandanti principali di tutta l’area e aveva una buona conoscenza del terreno, a differenza di altri suoi omologhi. Infatti, era originario della zona. Proveniva dall’area di al-Humaira, nei pressi di Nimrod.
La perdita dei leader sul campo aggraverà la situazione di stress dei jihadisti
La perdita dei comandanti per Isis è ancora più grave di quella del territorio. Il Daesh in Iraq è un’organizzazione fortemente militarizzata e gerarchizzata. Di conseguenza, se muore un comandante, questo deve essere sostituito al più presto. La cosa al momento, però, non è così facile. Solo Abu Bakr al-Baghdadi può scegliere i capi. Ma il Califfo ormai non si fida più di nessuno. Inoltre, l’offensiva nemica in corso rende difficili gli spostamenti e le comunicazioni. Perciò, è presumibile che i comandanti uccisi non verranno rimpiazzati presto. Ciò creerà ulteriore stress ai jihadisti sul campo, già pressati dalle battaglie, che si sentiranno abbandonati ed esclusi dalla leadership dello Stato islamico.