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Iraq, nella Città Vecchia a Mosul sono rimasti solo 200 miliziani Isis

Isis controlla ormai meno di 2 chilometri quadrati a Mosul

Nella Città Vecchia di Mosul sono rimasti solo 200 miliziani Isis. Gli altri sono stati uccisi, arrestati o si sono dati alla fuga. Lo rende noto la Coalizione internazionale anti-Daesh, mentre sono in corso le manovre finali delle forze irachene per riprendere la città. Questa, secondo le stime, potrebbe essere dichiarata libera dallo Stato Islamico già entro la fine della settimana. Al suo interno vi rimarranno alcune piccole sacche di resistenza, ma le truppe le elimineranno una a una dando loro la caccia. Infatti, i jihadisti Isil controllano ora meno di due chilometri quadrati del centro abitato e continuano a perdere terreno.

Il “core” dei miliziani è concentrato alle rovine della Grande Moschea al Nuri

I jihadisti Isis rimasti a Mosul sono concentrati soprattutto presso le rovine della Grande Moschea al Nuri. Questa, nonostante sia stata fatta esplodere dal Daesh alcuni giorni fa, è ancora il simbolo dello Stato Islamico. Tanto che la sua conquista, anche se è stata distrutta, per le forze di sicurezza irachene è strategica. È qui, infatti, che con ogni probabilità si combatterà la battaglia finale. L’obiettivo è far morire il sogno del Califfato dell’Iraq e della Siria nel luogo in cui è sorto. Quando nel 2014 Abu Bakr al-Baghdadi proclamò la sua nascita nell’unico sermone pubblico tenuto nel luogo.

Le forze irachene, oltre ad attaccare, lavorano per prevenire infiltrazioni dei jihadisti

Mentre si avanza metro per metro nella Città Vecchia, le forze irachene stanno combattendo Isis anche su altri fronti. Il primo è quello dei tentativi di elementi del Daesh di infiltrarsi e compiere attacchi sanguinosi alle spalle delle truppe. L’ultimo, sventato, è avvenuto nei pressi del Quinto Ponte. Alcuni miliziani dello Stato Islamico hanno provato ad attraversarlo per compiere attacchi a Mosul Est. Le unità di Baghdad, però, li hanno intercettati ed eliminati prima che riuscissero ad attraversare il Tigri. Nei giorni scorsi, invece, gli estremisti avevano cercato di attaccare il campo profughi di Jadaa e prendere i suoi occupanti in ostaggio. Prima, per alcune ore, avevano conquistato

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