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Iraq, Mosul è libera. Isis è stato definitivamente sconfitto

Mosul è libera e in città non c’è più nessuna bandiera Isis
Mosul è libera e Isis è stato cacciato. Lo ha annunciato poco fa la tv di stato irachena, confermando che in tutta la città non c’è più nessuna bandiera del Daesh. Le ultime zone sono state conquistate oggi nel corso di una massiccia operazione a sorpresa sui 3 assi. Questa ha sorpreso i miliziani dello Stato Islamico rimasti, che non sono riusciti a contenerla e in poche ore hanno perso tutti i presidi. Ultimo dei quali la Grande Moschea al Nuri, simbolo della nasita – e della caduta – dei jihadisti. Insieme alla bonifica dell’area, le forze locali hanno anche ripreso l’ospedale pediatrico Al-Batool, all’interno del quale erano intrappolati molto bambini. In tutto sono state coinvolte nell’offensiva 5 aree, in cui gli estremisti si erano rifugiati.
La liberazione di Mosul è un segnale molto forte per tutti
La liberazione definitiva da isis di Mosul è un risultato storico. Non solo per l’Iraq, ma anche per la campagna globale anti-Daesh. In particolare in Siria. Lo Stato Islamico ha perso la sua roccaforte storica e ha dimostrato di non essere in grado di resistere a operazioni militari nemiche complesse e prolungate. Il caso è destinato a far storia, in quanto iniziative analoghe saranno adottate in tutti gli scenari in cui Isil è presente e controlla territori. Inoltre, ha lanciato un chiaro messaggio ai jihadisti: non potete vincere. Per questi ultimi è un colpo estremamente duro, da cui sarà difficile riprendersi. L’invincibilità del Califfato e la “purezza” della sua missione, infatti, sono state sfatate. Ciò avrà forti ripercussioni sia sugli scenari sia sul versante dei reclutamenti. Questi, già diminuiti drasticamente negli ultimi tempi, si ridurranno ulteriormente. A danno della stessa esistenza del movimento fondamentalista.
In Iraq il prossimo passo è liberare Tal Afar e Hawija
Per quanto riguarda l’Iraq, comunque, la sconfitta di Isis a Mosul non rappresenta la fine delle operazioni. Anche se ipoteca seriamente quelle future. Il prossimo obiettivo dei militari sarà liberare le altre 2 roccaforti del Daesh nel paese. Le manovre per conquistare la prima, Tal Afar, sono già cominciate. Presto partiranno anche quelle ad Hawija. Qui però, la situazione è diversa. I combattenti al suo interno non sono più membri dello Stato Islamico. Ma rinnegati che usano il marchio per creare un paradiso sicuro.