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Iraq, l’offensiva di terra anti-Isis a Tal Afar comincerà lunedì

La seconda fase dell’offensiva anti-Isis a Tal Afar, la campagna di terra, comincerà lunedì. in zona continuano ad arrivare rinforzi pesanti
La seconda fase dell’offensiva anti-Isis a Tal Afar, la campagna di terra, dovrebbe cominciare lunedì. Lo rivelano alcune fonti locali a Difesa & Sicurezza, spiegando che nell’area stanno confluendo numerosi rinforzi. Si tratta soprattutto di carri armati e mezzi corazzati, che forniranno supporto alle truppe sul terreno. Intanto continuano i bombardamenti aerei sulle postazioni Daesh nella roccaforte e nelle zone circostanti. In particolare i caccia iracheni e della Coalizione internazionale stanno prendendo di mira la rete di bunker e tunnel, scavati dallo Stato Islamico. Questi sono impiegati dai jihadisti per spostarsi all’interno della città, senza essere avvistati dagli assetti ISR del nemico. Inoltre, secondo i piani dei miliziani, serviranno per lanciare attacchi alle spalle delle forze locali. Nelle ultime ore, infatti, almeno 12 membri di Isil hanno perso la vita a seguito del collasso del tunnel in cui si erano rifugiati a Tal Afar per fuggire da un attacco aereo.
La scelta disperata di Isis: obbligare tutti i civili a imbracciare le armi contro le forze irachene
Nel frattempo, Isis sia a Tal Afar sia nelle altre zone dell’Iraq, ha imposto la coscrizione ai civili. Proprio come aveva fatto recentemente in Siria a sud di Deir ez-Zor. Lo riporta l’editoriale di questa settimana di al-Naba, la newsletter del Daesh. In previsione dell’invasione di terra nella zona e in prospettiva di quella imminente ad Hawija, allo Stato Islamico servono tutte le forze disponibili per cercare di resistere al nemico. Perciò, chiunque sia in grado di maneggiare un’arma è una risorsa preziosa. Soprattutto a seguito del fatto che molte di quelle ufficiali della formazione sono fuggite o pensano di farlo alla prima occasione. Di conseguenza, si rischia che i numeri siano diversi rispetto a quelli pianificati. La decisione è comunque un azzardo, in quanto non c’è garanzia che i coscritti non facciano altrettanto. Isil, però, non ha più tempo e deve contare su questa soluzione disperata.