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Iraq, Isis perde il capo più importante: quello delle strategie di difesa

Il leader Isis, ex generale iracheno, è stato ucciso in un raid aereo a ovest di Mosul

Isis in Iraq perde il suo leader più importante. Non è stato reso noto il suo nome, ma si sa che era a capo delle strategia di difesa del Daesh. È stato ucciso in un attacco aereo a ovest di Mosul. Lo riporta Alsumaria News, citando il sindaco di Khales, in provincia di Diyala, Udai al-Khadran. Questo ha affermato di aver ricevuto la conferma della morte dell’uomo e di 4 sue guardie del corpo. Sull’identità del comandante dello Stato Islamico si sa che era un ex generale di brigata dell’esercito iracheno. Dopo l’invasione degli Usa del 2003 divenne l’emiro di al Qaeda a Khales, tra il 2006 e il 2007. Poi, fuggì ad Hawija, roccaforte del Califfato a Kirkuk dove visse usando documenti falsi.

Il comandante ucciso era uno dei più stretti collaboratori di al-Baghdadi

Successivamente il leader si fece strada nelle file di Isis, diventandone il comandante nella regione. Infine, fu nominato come alto comandante a Mosul. Tanto da diventare uno dei più stretti collaboratori del Califfo dello Stato Islamico, Abu Bakr al-Baghdadi. “Il deceduto – ha spiegato il sindaco – era il responsabile delle strategie di difesa di Isil”. Inoltre, è stato responsabile della morte di centinaia di civili innocenti in diverse province dell’Iraq. Inclusa Diyala. Sulla sua morte, almeno finora, non ci sono notizie ufficiali. Se questa, però, dovesse essere confermata, rappresenterebbe un colpo mortale per i jihadisti. Verrebbe, infatti, a mancare loro il leader più importante. Quello che dovrebbe garantire ai miliziani di poter resistere. Non solo a Mosul, ma anche nelle rimanenti zone del paese, ancora sotto il loro controllo.

A Mosul i cecchini Isis sparano sui civili che cercano di fuggire a Est. Donne e bambini compresi

Intanto, Isis a Mosul continua a uccidere la popolazione locale per evitare che fugga dalla zona ovest. Secondo l’Osservatorio Iracheno per i Diritti Umani (IOHR), almeno 64 civili – tra cui donne e bambini – sono stati assassinati dai cecchini del Daesh. In particolare mentre cercavano di attraversare il Tigri per rifugiarsi nella zona est della città. I loro corpi sono stati trovati sulle sponde del fiume. Altre 16 donne irachene, invece, hanno perso la vita nel quartiere di al-Rifae, nel tentativo di lasciarlo. I miliziani dello Stato Islamico le hanno ferite a morte senza alcuna esitazione. Lo hanno confermato fonti ufficiali della polizia federale.

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