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Iraq, Isis a Tal Afar è stato derubato da una donna

Per la prima volta Isis viene saccheggiato da una donna, peraltro ai vertici della polizia morale
In Iraq un’alta leader di Isis è fuggita da Tal Afar con un’ingente somma di denaro appartenente ai jihadisti. Lo rivela la stampa locale spiegando che l’episodio è avvenuto nelle scorse ore nell’area di Hassan Qoi. La donna, una straniera chiamata Um Salma, era a capo della divisione femminile della Hisbah. E’ la polizia morale del Daesh: si occupa di far sì che la popolazione locale e gli stessi miliziani rispettino le leggi del Corano, secondo l’interpretazione dello Stato Islamico. Sembra che fosse nota per la sua ferocia contro i trasgressori, tanto da essere responsabile della morte di diverse donne a Mosul. Di lei e del denaro non si hanno notizie da ore e i vertici Isil in città hanno avviato una ricerca su vasta scala per trovarla.
Doppio danno per Daesh: economico e d’immagine
Isis, soprattutto in Iraq, spesso è stato vittima di furti interni. In particolare a opera dei tesorieri del Daesh, i responsabili del Diwan Bayt al-mal. Sia a Mosul sia a Tal Afar. Non era mai capitato, però, che fosse una donna a derubare lo Stato Islamico. Peraltro per i jihadisti questo rappresenta un doppio colpo. Da una parte c’è il danno economico, subito in un momento molto delicato. Cioè poco dopo che i vertici degli estremisti nella città hanno annunciato la scissione da Isil per creare qualcosa di nuovo. Dall’altra c’è quello di immagine. Una donna e massima rappresentante della moralità, quella che ordinava l’esecuzione delle sentenze, si è rivelata una ladra. E quindi è stata la prima a contravvenire alle regole. Perciò una doppia figuraccia.
Aumentano le fughe di massa da Tal Afar, negli ultimi giorni giustiziati 10 jihadisti
Ma per Isis in Iraq, e a Tal Afar in particolare, i furti non sono l’unico problema. Il Daesh nella città deve contrastare anche l’aumento di fughe di massa dei suoi miliziani. A proposito, negli ultimi giorni sono stati giustiziati 10 jihadisti, tra cui diversi foreign fighters (4 siriani e un saudita), per aver tentato di scappare. I colpevoli sono stati bruciati vivi con le mani legate e gli occhi bendati, davanti a decine di civili ed estremisti dello Stato Islamico. L’obiettivo era dare un esempio su quella che è la sorte per i traditori. Prima di loro aveva subito la stessa sorte anche uno dei principali medici della formazione, mentre tutta la sua famiglia era stata arrestata.