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Iraq, Isis a Tal Afar cambia la donna a capo della brigata al-Khansaa

La destituzione di Um Yasser al-Muhajir è il primo atto del capo femminile di Isis
Isis a Tal Afar sostituisce la donna a capo della brigata femminile al-Khansaa. Secondo fonti irachene, i vertici del Daesh hanno destituito la siriana Um Yasser al-Muhajir, “colpevole” di essere troppo morbida e di non eseguire le istruzioni del gruppo. In particolare è stata accusata di non aver frustato e graffiato alcune donne presso i mercati della roccaforte. Al suo posto è stata scelta una jihadista di origine tedesca, che già aveva posizioni di rilievo nello Stato Islamico nella provincia di Nineveh, prima di trasferirsi in città. Sembra, ma non ci sono conferme, che la sostituzione sia stata ordinata dalla neo “Principessa” di Isil a Tal Afar come primo atto. E’ la russa Um Hajar, appena insignita del titolo, che peraltro finora non era stato mai assegnato.
La “Principessa” ha cominciato a mettere fedelissime ai vertici dei dipartimenti femminili
Um Hajar è nota per essere un abile cecchino e per la sua ferocia, dimostrata diverse volte in passato nei ranghi di Isis. Con tutta probabilità vuole mettere a capo delle varie cellule femminili del Daesh persone di sua fiducia. Ciò in modo da avere un controllo più stretto sulle jihadiste e sui loro comportamenti. D’altronde, è stata scelta come “Principessa” proprio questo motivo. Lo Stato Islamico, con l’offensiva irachena a Tal Afar alle porte, non può più permettersi altri errori o figuracce, come quelle recenti. L’ultima, avvenuta solo qualche giorno fa, ha visto la responsabile della Hisbah femminile fuggire con ingenti somme di denaro. Deve, invece, serrare i ranghi e prepararsi alla battaglia. Anche perché le fughe di massa continuano e non hanno sesso. Di conseguenza, è presumibile che nei prossimi giorni ci saranno altri cambi in corsa tra le donne Isil.
Suicidio misterioso a Tal Afar della moglie e dei figli del mufti isis
Intanto, a Tal Afar si è registrato un suicidio eccellente nei ranghi di Isis. La moglie del mufti della città si è suicidata insieme ai tre figli dando fuoco alla casa in cui vivevano. La motivazione del gesto, secondo AlSumaria non è nota. C’è, però, un fatto indicativo. Agli inizi del mese il marito aveva esortato i miliziani del Daesh a lasciare la città e a emigrare in Egitto o Palestina. Di conseguenza, non è escluso che l’uomo e la sua famiglia sarebbero presto potuti incappare in vendette della leadership dello Stato Islamico. Da qui potrebbe essere nata la scelta di uccidersi, piuttosto che subire le punizioni dei miliziani.