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Iraq, Isis a Mosul perde anche al-Muthanna. Il Tigri è sempre più vicino

Con la vittoria ad al-Muthanna, il Tigri sarà raggiunto nei prossimi giorni

In Iraq Isis ha perso anche il quartiere di al-Muthanna, nell’area nord est di Mosul. Le forze anti-terrorismo di Baghdad hanno attraversato il fiume Nahr al-Khawsar e in poche ore hanno liberato l’area dalla presenza dei miliziani Daesh, che hanno subito perdite ingenti e sono state costrette a fuggire. Grazie a questa vittoria, si potrà arrivare al Tigri nei prossimi giorni. A quel punto comincerà la battaglia finale dell’operazione Stiamo Arrivando Niniveh contro lo Stato Islamico. I primi a saperlo sono gli stessi jihadisti, che secondo le informazioni d’intelligence stanno evacuando le loro famiglie e i leader. Questi, infatti, sono il bersaglio di una campagna di attacchi mirati, che sta annientando la catena di comando del Califfato.

Il sostegno della popolazione locale decisivo per la rapida vittoria

Peraltro, a differenza di quanto avvenuto in altre zone, gli abitanti di al-Muthanna hanno aiutato le forze irachene in ogni fase dell’avanzata contro Isis. Lo hanno fatto fornendo indicazioni sull’ubicazione dei jihadisti Daesh, sui loro movimenti e sulle armi di cui disponevano. Ciò “ci ha aiutato a scovarli, ad arrestare alcuni di loro e a ucciderne altri”. Lo ha spiegato il generale Abdulamr Yarallah, a capo dell’operazione, citato da Iraqi News. Lo Stato islamico “ha cercato anche di porre in essere diversi piani per ostacolarci e bloccarci – ha proseguito l’alto ufficiale -. Questi, però, sono falliti”.

Con la cattura da al-Muthanna si avvicina la fase 3 dell’operazione anti-Isis

Con la cattura da al-Muthanna, le forze irachene controllano circa il 70% di Mosul Est. Si tratta, però, delle aree più importanti, che vanno dalle Rovine di Niniveh al quartiere di Palestine a sud. Da queste posizioni si potrà arrivare al Tigri in breve tempo per poi dare il via alla fase 3 dell’operazione anti-Isis. L’attraversamento del fiume e l’avanzata a ovest. Una volta raggiunto, infatti, i militari potranno riorganizzarsi prima di cominciare le manovre, come accaduto tra le fasi 1 e 2. Per passare tra la zona Ovest e quella Est la distruzione di tutti i ponti ha reso obbligatorio usare il corso d’acqua. Facendolo, però, ci si espone ad attacchi a distanza. Di conseguenza, è prevedibile che i tentativi di disturbo saranno limitati in questo frangente. Perciò, le forze si potranno riorganizzare con tutta la calma necessaria.

 

 

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