Il generale Brown della US Air Force è il primo afro-americano chairman del Joint Chiefs of Staff. Smith confermato alla guida dei Marines e George dello US Army.
Iraq, Isis a Mosul ovest perde Hawi al-Kanisah e buona parte di 17 Tamuz

In poche ore le forze irachene hanno conquistato Hawi al-Kanisah e oltre il 50% di 17 Tamuz (17 luglio)
Le forze di sicurezza irachene avanzano contro Isis a Mosul Ovest. Le truppe hanno conquistato completamente il quartiere di Hawi al-Kanisah e oltre il 50% di 17 Tamuz (17 lulgio). Nel primo distretto sono stati arrestati 18 miliziani Daesh, tra cui alcuni leader. Nel secondo, sono stati uccisi più di 40 jihadisti dello Stato Islamico e neutralizzati 12 attentatori suicidi. Parallelamente all’offensiva, nell’area sono stati creati corridoi sicuri per permettere l’evacuazione dei civili, intrappolati nella battaglia. In entrambi i quadranti, peraltro, sono stati smantellati diversi depositi di armi e munizioni, nonché 2 fabbriche di ordigni improvvisati (IED) e trappole esplosive.
Isis tenta contrattacchi con attentatori suicidi e SVBIED, ma non sfonda le linee nemiche
Intanto, le forze irachene che stanno operando sul nuovo asse a Mosul, quello nord ovest, guadagnano terreno contro Isis. Nelle ultime ore sono stati liberati anche Mushairafa 1,2 e 3, nonché il monastero di Mikhail. Daesh sta provando a contrattaccare, ma non riesce a sfondare le linee di difesa nemiche. Lo sta facendo inviando nelle zone auto-bomba (SVBIED), tanto che nell’area si vedono lunghe colonne di fumo nero, causate dalle detonazioni. Le minacce, però, vengono neutralizzate prima di raggiungere il bersaglio ed esplodono in campo aperto. In giornata, comunque, sono previsti nuovi avanzamenti verso la Città Vecchia, dove i jihadisti sono ormai assediati senza possibilità di fuga.
L’obiettivo è arrivare alla Grande Moschea (al-Nuri). A Mosul oggi ci sono meno di 1.000 miliziani Isis, contro i 6.000 dello scorso ottobre
L’obiettivo per le forze irachene a Mosul rimane sempre lo stesso. Chiudere Isis presso la Grande Moschea (al-Nuri) nella Città Vecchia. Ciò in modo poi da lanciare l’offensiva finale e far morire il Califfato nel luogo dove è nato a giugno del 2014. Peraltro, secondo l’operazione Inherent Resolve nella città rimangono meno di 1000 miliziani Daesh, contro i 6.000 presenti al suo interno quando fu lanciata l’offensiva per la liberazione di Mosul lo scorso ottobre. Questi, inoltre, non hanno più leadership, come si vede dalle azioni scomposte e disorganizzate. Infine, dispongono di risorse estremamente limitate. Perciò la loro capacità di resistenza è “a tempo”. Tanto che continuano le fughe di massa nello Stato Islamico verso la Siria.