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Iraq, fughe di massa in Isis per avvio della campagna aerea a Tal Afar

Continuano le fughe di massa da Tal Afar, Isis istituisce pattuglie speciali per catturare i defezionisti
La prima fase dell’offensiva anti-Isis a Tal Afar, la campagna aerea, comincia già a dare i suoi frutti. Molti miliziani Daesh, infatti, si stanno dando alla fuga. Lo conferma l’arresto di 30 jihadisti da parte dei Peshmerga curdi ai margini della zona. I militari iracheni, invece, hanno ucciso il “sindaco” e il capo della polizia Daesh della città. Si chiamavano Abu Fatema al-Jaafari e Zahed Khedr. Hanno perso la vita insieme a 6 loro uomini, mentre cercavano di lasciare l’area senza essere rilevati. Non solo. Anche lo Stato Islamico ha giustiziato 20 suoi elementi con l’accusa di tradimento. Questi si erano dati alla macchia, ma sono stati bloccati e arrestati. Inoltre, Isil ha istituito delle pattuglie speciali, il cui compito è quello di rintracciare e uccidere i fuggitivi della formazione. Intanto, i caccia di Baghdad e della Coalizione internazionale hanno distrutto due basi dei terroristi e hanno danneggiato un ponte.
La vita nei tunnel in città produce un’epidemia di massa di scabbia nel Daesh
A Tal Afar Isis ha un anche un altro problema: un’epidemia di scabbia dovuta da due motivi. Il primo sono le scarse condizioni igieniche e il secondo è la bassa esposizione al sole da parte dei miliziani Daesh nell’area. Questi, infatti, vivono per lo più sotto terra nella rete di tunnel scavata dai jihadisti per sfuggire ai bombardamenti aerei delle forze irachene. A seguito di ciò, c’è stata una rapida diffusione della malattia. Per curarla i vertici dello Stato Islamico in città hanno ordinato ai jihadisti di usare permetrina, un farmaco usato anche come insetticida. Il medicinale, però, ha cominciato a scarseggiare. Di conseguenza, si è resa obbligatoria una soluzione alternativa, con tutti i rischi del caso. Gli estremisti a turno hanno dovuto esporre vestiti e tessuti per periodi prolungati alla luce solare diretta. Questa prassi li ha resi infatti più identificabili dai dispositivi ISR della componente aerea nemica.