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Iraq, è cominciata l’offensiva finale contro Isis a Mosul

Al-Abadi, l’operazione a Mosul è “una nuova alba” per l’Iraq
In Iraq è cominciata ufficialmente l’offensiva finale per cacciare Isis da Mosul Ovest. Il presidente Haider al-Abadi, appena le condizioni meteo nell’area sono migliorate, ha dato l’ok all’inizio delle manovre. Poche ore prima, l’operazione Inherent Resolve aveva lanciato una durissima campagna di raid aerei sulla zona, 62 in tutto, per indebolire ulteriormente le difese Daesh prima dell’inizio dei movimenti delle truppe di terra. Come era previsto, l’offensiva sta avvenendo contemporaneamente su più fronti per ridurre le capacità di reazione dello Stato Islamico ed evitare che i miliziani inviassero rinforzi nelle aree più sotto pressione. “Ho detto al mondo quanto siete coraggiosi – ha detto al-Abadi annunciando l’offensiva – e quanto sia fiero di ognuno di voi. Quanto lo sono del vostro successo e della vittoria che otterrete con la popolazione. L’operazione – ha concluso – è una nuova alba per l’Iraq”.
L’offensiva irachena è legata non solo a Mosul ma anche a tutta l’area Ovest
L’offensiva, peraltro, non riguarda solo Mosul, ma anche tutte le zone a ovest della città. La polizia federale irachena è riuscita in poco tempo a riconquistare da Isis i villaggi di Kafour, Gammasa e Bajwari, nonché il check point Daesh ad al-Aqrab, sulla strada che collega la roccaforte dello Stato Islamico a Baghdad. Inoltre, proseguono verso la zona sud della città per arrivare quanto prima all’aeroporto internazionale. Le milizie paramilitari sciite di Al-Hashd al-Shaabi (Popular Mobilization Units, PMU) hanno cominciato ad avanzare verso Tal Kaisoum per arrivare verso Mosul. L’obiettivo è tagliare a Isil tutte le via di fuga nel quadrante occidentale.
Isis deve affrontare almeno 7.000 nemici in più, addestrati dalla Coalizione
Isis si troverà a combattere contro molti più nemici rispetto a quanto avvenuto finora. Hanno appena completato il loro addestramento circa 5.000 soldati e 2.000 poliziotti. Le unità, dopo aver prestato giuramento nelle scorse ore, si apprestano a raggiungere i loro compagni a Mosul per partecipare all’offensiva anti-Daesh. Ad addestrarli, peraltro, è stata un’unità di eccellenza: il Task Group Taji IV. Questo è formato da 300 militari australiani e 110 neo zelandesi, che ha organizzato corsi in 4 aree del paese. A loro si sono aggiunti istruttori spagnoli, lettoni, britannici, estoni e americani, che hanno formato 300 soldati sulle operazioni di bonifica e sulle tecniche di pattugliamento.
Isis chiama i cittadini di Mosul alle armi, ma il 90% diserta. In città c’è una ribellione interna
Isis intanto sta chiamando alle armi tutti gli abitanti della città. Diversi pick-up del Daesh stanno girando nelle strade di Mosul con altoparlanti montati sui cassoni. Questi diffondono messaggi in cui si esortano i cittadini a unirsi alla battaglia. Sembra, però, che la maggior parte dei civili non vi abbiano aderito. Sembra il 90% della popolazione locale. Di conseguenza, i leader dello Stato Islamico con megafoni li definiscono traditori e minacciano punizioni capitali. Inoltre, qualcuno ha dato alle fiamme 3 centri di comando Isil nella zona. Non si sa chi siano i responsabili. Infine, 5 pattuglie dei jihadisti sono state attaccate da ignoti. A seguito di ciò, è stato imposto il coprifuoco in 6 quartieri.