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Iraq, dopo Hawija anche Tal Afar esce da Isis. Lo Stato Islamico è morto

Tal Afar non fa più parte di Isis, chi violerà questa decisione sarà punito duramente
In Iraq, dopo i miliziani ad Hawija anche quelli a Tal Afar si dichiarano indipendenti da Isis. La leadership degli ex Daesh, secondo quanto riporta AlSumaria, ha emesso una nota molto chiara a riquadro. Nel testo si proclama di essere diventati uno stato indipendente dal Califfato e si minacciano dure punizioni verso chiunque violerà questi ordini. La roccaforte, peraltro, è comandata esclusivamente da leader stranieri. Arabi e internazionali. Tutti quelli locali sono stati giustiziati in massa nelle ultime settimane. A far scattare la defezione sono state la caduta di Mosul e la notizia sulla presunta morte di Abu Bakr al-Baghdadi, leader dello Stato Islamico.
Prima di Tal Afar c’era stata Hawija. Il vice sindaco Isis della città si era proclamato Califfo
Come era previsto, Isis in Iraq è finito. Si è completamente sgretolato. Non esiste più il Daesh, ma diversi piccoli o grandi gruppi di jihadisti, ognuno dei quali con il suo leader. La stessa situazione, infatti, è accaduta poche ore fa anche ad Hawija. Qui il vice sindaco Isil in città, Abu Haitham al-Obaidi, si è addirittura proclamato Califfo. L’operazione per assumere il comando era cominciata tempo fa, anche se sotto-traccia. Le prime avvisaglie erano arrivate con la sparizione del logo e della parola “Stato Islamico” dai timbri sui documenti ufficiali dei jihadisti. Poi c’era stata una strana nomina a capo dei miliziani e la totale assenza di supporto che questi avevano fornito ai loro compagni in difficoltà nelle altre aree del paese.
La disgregazione di Isis è un vantaggio per i militari iracheni. I jihadisti saranno concentrati su come difendersi dai nemici interni, piuttosto che da quelli esterni
Di fatto, ogni formazione Isis in Iraq si è sganciata dal brand Daesh diventando indipendente e in competizione con le altre. Non è escluso, inoltre, che nei prossimi giorni ci possano essere ulteriori annunci simili. Come è probabile che ci saranno conflitti interni, anche armati, tra le varie anime dei gruppi. Questo scenario è positivo per le forze irachene che si apprestano a dare battaglia ai jihadisti. Questi si sono auto-isolati dal resto dei miliziani e sono deboli. Il loro obiettivo principale sarà, infatti, non tanto attaccare i nemici esterni, ma piuttosto difendersi ed eliminare quelli interni per consolidare la leadership. Di conseguenza, avranno minori capacità offensive e difensive nel momento della battaglia e ci sono buone chances che molti di loro fuggiranno invece che combattere, come peraltro già avvenuto in passato.