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Iraq, comincia l’offensiva anti-Isis ad Hawija. Senza, però, Peshmerga

L’invasione di Hawija porta già i suoi primi risultati. Isis cacciato da diversi villaggi a Sharqat
E’ cominciata, come previsto, l’offensiva delle forze irachene per liberare Hawija da Isis. Lo ha annunciato il premier Haider al-Abadi. In nottata c’è stato un pesante bombardamento preventivo, che ha causato la morte di numerosi miliziani Daesh. Poi, all’alba, sono partite le manovre lungo 6 assi tra ovest, sud e nord. Il primo obiettivo è bonificare tutta la zona di Sharqat e poi puntare sulla roccaforte. Queste, peraltro, stanno già portando risultati. In poche ore, infatti, sono stati conquistati diversi villaggi nel settore di Sharqat, senza incontrare forte resistenza dallo Stato Islamico. Tanto che sono stati uccisi oltre 45 jihadisti a fronte di nessua perdita nelle fila delle ISF. Tra questi ci sono Far Kanous, Al Noja, Tuweyna, Sharia Al Imam e Hams Ter. Evacuati anche diversi civili, che per primi hanno attaccato gli estremisti e hanno salutato con gioia l’arrivo delle truppe amiche.
Esclusi, per il momento i Peshmerga. Presente invece l’Organizzazione Badr e altre milizie
Sull’operazione anti-Isis ad Hawija, comunque, c’è un mistero. Alle manovre era prevista anche la partecipazione dei Peshmerga, che all’ultimo momento non sono stati però coinvolti. Almeno in questa fase dell’invasione contro il Daesh. Lo ha confermato Jabar Yawar, uno dei comandanti dei militari curdi alla stampa. Questi, infatti, stanno solo presidiando le linee di difesa a ovest della roccaforte. Ciò per evitare che i jihadisti possano tentare di spostarsi verso Kirkuk. La motivazione, seppure non ufficiale, è legata alle tensioni tra Baghdad e i curdi a seguito dell’imminente referendum. Sembra invece, che contro lo Stato Islamico siano coinvolte unità dell’Organizzazione Badr. Diverse fonti rivelano che operano sui 6 assi la Terza, Quarta, Quinta e Decima brigata. Insieme a loro, a esercito e polizia ci sono la brigata Ali al-Akbar e il gruppo Imam Ali, sostenuti dall’artiglieria e missili. La copertura aerea, infine, è fornita da Baghdad e dalla Coalizione internazionale.