Obiettivo: rubare le credenziali di accesso della vittima. L’indirizzo è pre-impostato e l’utente deve digitare solo la password, che risulterà sempre errata.
Iraq, cade Hawija. Isis perde una delle sue ultime roccaforti nel paese

In meno di un giorno dall’attacco di Hawija, le ISF e le PMF hanno dichiarato la ex roccaforte completamente libera da Isis
Isis in Iraq ha perso anche Hawija. Le ISF e le Forze di Mobilitazione Popolare (PMF) hanno annunciato la caduta della roccaforte, solo dopo poche ore esservi entrate e aver attaccato il Daesh. La resistenza da parte dello Stato Islamico, infatti, è stata inferiore alle attese. Tanto che la città è stata alcune ore da dichiarata completamente libera e sotto controllo. Prima di essa, i miliziani erano stati cacciati da Hawd Sabah. Inoltre, i soldati di Baghdad e le milizie paramilitari hanno circondato l’altro centro abitato strategico per eliminare Isis a sud ovest di Kirkuk: Riyadh. L’attacco dovrebbe cominciare già in queste ore e secondo le previsioni non durerà a lungo. La resistenza, come si è dimostrato ad Hawija è estremamente limitata e non in grado di rallentare un’offensiva su vasta scala, come quello che si accinge a partire.
Mentre cominciava l’invasione della città, decine di miliziani Daesh sono fuggiti e si sono consegnati ai militari curdi
La veloce caduta di Hawija è da imputarsi a un unico fattore. La totale disorganizzazione di Isis. Questa, cadute le fragili difese, si è poi trasformata nel caos, in cui ogni miliziano Daesh ha cominciato a pensare per sé ed è sfociata in reazioni scomposte. Tanto che mentre la roccaforte veniva attaccata dalle forze irachene, c’è stata una fuga di massa degli ormai pochi jihadisti rimasti nel centro abitato. Ciò ha portato le truppe a incontrare una bassa e disorganizzata resistenza. Inoltre, decine di elementi dello Stato Islamico hanno abbandonato la zona per arrendersi a nord ai Peshmerga. Hanno scelto loro a seguito di migliori garanzie di trattamento ottenute. Quello di oggi, peraltro, è solo l’ultimo gruppo Isil che getta le armi nella zona. Nei giorni scorsi sono stati nell’ordine di centinaia gli estremisti che pur di salvarsi la vita non hanno esitato a consegnarsi ai militari curdi.