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Iraq, al via offensiva anti-Isis in 3 regioni della provincia di Diyala

Obiettivo dell’operazione, cacciare Isis da 5 aree del bacino

Al via in Iraq offensive militari anti-Isis in tre regioni della provincia di Diyala. Lo riferisce il Comando operativo di Dijla. Vi partecipano l’esercito e la polizia, sostenuti dalle milizie paramilitari sciite Hashd al-Shaabi (PMU) e da quelle tribali di andal-Hashd al-Ashaeri. L’obiettivo è cacciare Daesh da 5 aree nel bacino di Hamreen, a nord e a nord est di Diyala. Le truppe attaccheranno lo Stato Islamico ad Anjana, Sarha, Qurret Tabah, Jisr Narin e Ain Laila. Recentemente erano state condotte altre manovre nella zona e in altre 3 regioni: al-Nada, Wadi Thilab e Tilal Qazlaq. Si punta a eliminare completamente la presenza dei jihadisti in tutto il quadrante, mentre proseguono le operazioni a Mosul per riconquistare gli ultimi quartieri a ovest.

A Mosul in corso maxi offensiva per riprendere completamente il quartiere 17 Tamuz

Parallelamente, le truppe irachene continuano ad avanzare contro Isis a Mosul. Ssecondo alcune previsioni, non confermate da fonti ufficiali, dovrebbero liberare definitivamente la città entro venerdì. Tanto che è stato annunciato che i miliziani nella la Città Vecchia sono stati circondati. A questo proposito, poche ore fa è stata lanciata un’offensiva in massa dall’asse nord ovest. L’obiettivo è liberare in giornata le parti ancora sotto il controllo Daesh del quartiere 17 Tamuz (17 luglio). Le truppe sono a buon punto, tanto che hanno conquistato la Moschea Mufti e una stazione elettrica, il che assegna loro un vantaggio tattico sul nemico. Intanto, continuano i bombardamenti sulle postazioni dello Stato Islamico a Refaie.

Isis lancia SBVIED a Refaie e i militari chiedono alla popolazione di non usare veicoli

Isis a Mosul prova a reagire con l’unica arma a sua disposizione: gli attentatori suicidi sulle auto-bomba (SBVIED). Nelle ultime ore ne ha usate 5 contro le truppe irachene a Refaie, ma non ci sono conferme di vittime. La maggior parte di queste, infatti, viene bloccata prima che raggiunga il bersaglio. Anche con i bulldozer. A proposito, il Comando operativo congiunto ha esortato i civili in città a non usare veicoli o motociclette, spiegando che le truppe potrebbero attaccarli, scambiandoli per SBVIED del Daesh. Lo Stato Islamico ormai è allo stremo. Non ha più cibo e anche le munizioni scarseggiano, senza contare che i miliziani rimasti nella zona sono sempre meno.

 

 

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