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Iraq, al via l’offensiva finale anti-Isis nella Città Vecchia a Mosul

L’offensiva finale anti-Isis a Mosul è cominciata alle prime luci dell’alba

Al via in Iraq l’offensiva finale anti-Isis nelle ultime zone della Città Vecchia a Mosul. Lo ha annunciato il Comando per le operazioni congiunte. Contro Daesh sono schierati l’esercito (ISF), le Forze anti-Terrorismo (ICTS) e la Polizia federale (FP). Le manovre sono cominciate all’alba da 3 direzioni: nord, sud ed est. Secondo le stime, dovrebbero essere portate a termine entro pochi giorni. L’operazione è partita dopo che ieri l’esercito iracheno ha confermato di aver cacciato lo Stato Islamico da al-Shifa, l’ultimo bastione dei jihadisti prima della Città Vecchia. A quel punto i militari hanno dato ai miliziani l’ultima possibilità per arrendersi. Infine, a seguito dell’esito negativo dell’offerta, si è deciso di invadere definitivamente la zona.

Le manovre sono state rese possibili dalla conquista di al-Shifa e del Quinto Ponte

L’offensiva finale nella Città Vecchia a Mosul è potuta partire anche grazie alla conquista da Isis del Quinto Ponte, ad al-Shifa, ai margini dell’area. La struttura è fondamentale per le manovre contro lo Stato Islamico. Appena ripristinata, infatti, permetterà alle forze irachene di avere un corridoio sicuro nelle immediate vicinanze della battaglia. Questo sarà usato per spostare rinforzi e rifornimenti, nonché per evacuare velocemente i civili dalle zone di scontro con lo Stato Islamico. Ciò, di conseguenza, farà sì che l’operazione non debba subire rallentamenti o fermarsi, garantendo un pressing costante e continuo sui jihadisti. L’obiettivo finale sarà la Grande Moschea al Nuri, in cui nel 2014 Abu Bakr al-Baghdadi dichiarò la nascita del Califfato in Iraq e Siria. L’obiettivo è far morire il sogno dei miliziani nel luogo in cui è nato.

La battaglia finale sarà high-tech e con assetti speciali

La battaglia finale contro Isis a Mosul, comunque, non sarà facile. La Città Vecchia è caratterizzata da stretti vicoli, che rendono difficile il movimento dei mezzi pesanti. Inoltre, Daesh li ha disseminati di mine e trappole esplosive, per rallentare l’offensiva nemica. Però, a differenza dello Stato Islamico, le forze irachene possono contare su una serie di assetti specialistici, in grado di fare la differenza. Dai droni ai sensori, passando per i veicoli ad hoc. I primi sono usati per prevenire possibili imboscate dei jihadisti e rilevare in anticipo le postazioni nemiche. I secondi per identificare minacce statiche come gli ordigni e cecchini, nonché per scoprire dove siano i civili, in modo da non colpirli. I terzi, infine, sono mezzi speciali come gli MRZR 4. Servono per muoversi al meglio tra i vicoli della Città Vecchia e compiere attacchi-lampo contro gli estremisti. Questi ultimi, invece, nelle strette vie possono contare solo su alcune motociclette, facilmente individuabili a distanza e, di conseguenza, neutralizzabili.

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