Un allegato zip contiene un img con un exe all’interno: il malware. L’altro, un pdf che scarica uno zip con un exe: lo stesso malware. I dati sono esfiltrati vis SMTP.
Iraq, al-Baghdadi avvia campagna di purghe ai vertici di Isis

Come previsto, il Califfo contrattacca nei confronti di chi lo vuole sostituire per la fallimentare gestione del Daesh: eliminando gli avversari interni.
Isis in Iraq è allo sbando totale. Come avevamo annunciato, lo stesso Califfo Abu Bakr al-Baghdadi ha avviato una serie di purghe ai massimi livelli per eliminare i comandanti “traditori” che tramerebbero per sostituirlo. O che semplicemente non sono d’accordo sulla sua strategia fallimentare. Nelle scorse ore, per ordine del leader del Daesh, è stato giustiziato l’emiro di Zangili a ovest di Mosul. Come riporta Alsumaria News, un gruppo di miliziani dello Stato Islamico ha fatto irruzione in casa sua. Lo hanno prelevato e giustiziato in una piazza con un colpo di pistola. Ciò su precise direttive di al-Baghdadi. Una fonte ha riportato alla testata che i jihadisti hanno bloccato anche tutte le vie di accesso al quartiere. Lo scopo sarebbe effettuare un rastrellamento dell’area, alla ricerca dei 3 figli dell’emiro.
Ucciso giorni fa anche un altro comandante Isis a Tal Afar, per mano del Daesh
Nei giorni scorsi, sempre nell’area di Mosul, era avvenuto un fatto analogo. Un alto comandante Isis era stato ucciso a Tal Afar da un gruppo di miliziani del Daesh. Sull’episodio non ci sono altre informazioni, ma con buona probabilità anche in questo caso l’ordine è partito da Abu Bakr al-Zarqawi. Si conferma, comunque, che nello Stato Islamico le tensioni e le divisioni stanno crescendo. Complice soprattutto la disfatta su tutta la linea del gruppo: da Iraq a Siria, alla Libia. Sono sempre più, infatti, quelli che imputano al “Califfo” una serie di colpe: in primis aver affidato territori strategici a uomini non adatti e di non averli controllati a sufficienza. Inoltre, non essere riuscito a tenerli sotto controllo e aver sottovalutato la risposta del nemico.
Al-Baghdadi non si fida più di nessuno e teme tradimenti ovunque
A ciò si aggiunge che in Iraq è in corso una caccia all’uomo nei confronti di al-Baghdadi, nell’area di Mosul. Diversi media locali, citando fonti dell’intelligence e militari, hanno rivelato che il “Califfo” è ormai braccato. Il “fantasma”, come è stato soprannominato dai combattenti del Daesh e della popolazione locale, per spostarsi usa la rete di tunnel sotterranei che lo Stato islamico ha scavato dal 2014. L’obiettivo, infatti, è muoversi nella zona di Mosul senza essere rilevato dal nemico. Soprattutto evitando i rischi di subire un attacco aereo con droni o caccia, che sarebbe fatale. Al-Baghdadi è accompagnato sempre da diversi comandanti Isis. L’obiettivo è averli vicino a sé per poterli controllare meglio.
Il messaggio al Daesh del Califfo con le esecuzioni: O siete con me al 100% o siete morti
Nessuno, infatti, sa dove al-Baghdadi sia o quale sarà la prossima meta. Nemmeno i suoi più stretti collaboratori. “Tradire” il Califfo è diventato più appetibile, peraltro, anche grazie al recente aumento a 25 milioni di dollari della taglia messa sulla sua testa dagli Usa. Non si esclude, però, che qualcuno all’interno di Isis per vendetta, per profitto o per scopo possa decidersi a parlare. Magari per sostituirlo con uno dei suoi vice storici del Daesh, i cui avvertimenti non sono stati ascoltati. Ma che poi si sono rivelati esatti. A seguito di ciò, il Califfo ha cambiato strategia ed è partito al contrattacco. Non tanto con il nemico esterno, ma soprattutto con quello interno. Da qui è cominciata una campagna di eliminazione di elementi ostili, tesa a lanciare un chiaro segnale agli altri: o siete con me al 100% o siete morti.