skip to Main Content

INTERPOL e i paesi del Mediterraneo vanno a caccia di foreign fighters Isis in mare

INTERPOL e una serie di paesi del Mediterraneo vanno a caccia di terroristi (soprattutto foreign fighters Isis ma non solo) lungo le rotte marittime dal Nord Africa all’Europa meridionale

L’INTERPOL e una serie di paesi del Mediterraneo vanno a caccia di possibili terroristi lungo le rotte marittime dal Nord Africa all’Europa meridionale. L’Agenzia ha inviato funzionari in otto porti dell’area per assistere le autorità locali nello screening dei viaggiatori. Lo scopo è rilevare potenziali jihadisti (in particolare foreign fighters, ma non solo) che, sfruttando la stagione turistica estiva, cerchino di infiltrarsi nelle nazioni UE. L’operazione è stata chiamata NEPTUNE ed è cominciata da circa una settimana. Peraltro, ha già cominciato a dare i suoi frutti. Fino ad oggi sono state effettuate oltre 350.000 ricerche presso i database dell’INTERPOL, è stato l’eseguito l’arresto di quattro sospetti terroristi ed è stata localizzata una persona scomparsa. Italia, Francia, Algeria, Marocco, Spagna e Tunisia guidano le manovre col supporto dell’Organismo, della World Customs Organization e dell’agenzia FRONTEX.

Il crollo di Isis in Medio Oriente ha moltiplicato i tentativi di rientro nell’UE dei foreign fighters. Gli ex jihadisti Daesh stranoieri cercano in ogni modo di tornare in patria sfruttando la stagione turistica e usando passaporti falsi e rubati

Una delle tecniche più usate dal terrorismo per infiltrarsi nell’area UE è mescolarsi con il flusso di turisti. Ciò grazie all’utilizzo di documenti falsificati o rubati. Questo, peraltro vale soprattutto per i foreign fighters, i jihadisti europei che hanno combattuto nelle fila di Isis in Medio Oriente e in Nord Africa e che ora, a seguito della disgregazione dello Stato Islamico, cercano in ogni modo di tornare in patria senza essere rilevati. Infatti, nel corso dei controlli negli otto porti del Mediterraneo, l’operazione NEPTUNE e l’INTERPOL hanno già scoperto decine di passaporti usati illegalmente o contraffatti. I loro rientri si stanno, peraltro, moltiplicando con le sconfitte dello Stato Islamico in Iraq, Siria e Libia. I miliziani si sono divisi in due categorie. Quelli locali stanno tornando alle loro case, protetti da tribù e famiglie. Gli stranieri, invece, si imbarcano in ogni tipo di viaggio per fuggire dai paesi ormai persi.

Back To Top