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In Libia si riaffaccia l’ombra di Isis a Sirte

Isis nella sua area di operazioni a est di Sirte ha istituito check point e ha cominciato a fare arresti

Isis si sta raggruppando in Libia. È l’allarme lanciato dalle brigate Bunyan Al-Marsous, che già una volta cacciarono Daesh da Sirte e che ora presidiano la città. Secondo le milizie paramilitari, i jihadisti hanno conquistato un’area a circa 100 chilometri dalla ex roccaforte, presso Wadi Al-Ahmar. Al suo interno hanno istituito check point e cominciato ad effettuare diversi arresti tra i residenti. Sembra che gli estremisti dello Stato Islamico siano arrivati in massa nella zona lo scorso venerdì e che abbiano subito lanciato un attacco contro un posto di controllo ad Al-Noufiliya. Nella battaglia hanno perso la vita 2 membri dell’operazione DIgnity del generale Khalifa Haftar e oltre 7 sono stati feriti.

Una ulteriore conferma arriva dal sequestro di 3 container di tramadolo, un farmaco che Isis vende al mercato nero per fare cassa

A conferma del riaffacciarsi di Isis in Libia c’è un altro elemento. Le autorità doganali del porto di Misurata hanno sequestrato 3 container pieni di tavolette di tramadolo. Lo hanno comunicato ufficialmente sulla loro pagina Facebook. Il carico è stato trasferito presso il Centro di controllo del crimine, che lo ha preso in custodia. Non si sa a chi appartenesse la fornitura, ma si moltiplicano i sospetti sul Daesh. Infatti, lo Stato Islamico non è nuovo all’impiego del farmaco. Sia per distribuirlo tra i jihadisti sia per venderlo al mercato nero. Peraltro passando dall’Italia. Tanto che pochi giorni fa la Guardia di Finanza a Genova ha scoperto una maxi partita di medicinali: oltre 37 milioni di compresse di Tamol X. Partita dall’Asia e diretta proprio in Libia. Lo riporta il Corriere della Sera. L’obiettivo è sempre lo stesso: fare cassa

Che Isis in Libia non è morto era noto da tempo. Allarmi erano stati inviati da AFRICOM e dall’esercito già a marzo

D’altronde che Isis fosse ancora attivo in Libia è fatto noto. Lo aveva già confermato a marzo del 2017 il portavoce della Sala situazione dell’esercito, Mohammed Gunono, citato da Libya Observer. Le sue parole si erano aggiunte a quelle del comandante militare Usa per l’Africa (AFRICOM), il generale Thomas Waldhauser. L’alto ufficiale aveva affermato che il Daesh non era stato sconfitto definitivamente nel paese. Tanto che stava cercando di riunire le sue forze a sud di Sirte. In quel frangente era emerso che lo Stato Islamico nel paese si muove segretamente e cambia le sue strategie in base a quello che percepisce facciano le forze regolari. Ciò, anche grazie alle notizie apparse sui media. I jihadisti sono aiutati dal fatto che l’area in cui si muovono è desertica. Usano piste non trafficate e si spostano solo di notte. Di conseguenza, riducono la probabilità di essere rilevati dal nemico o dalla popolazione, che potrebbe avvisare l’esercito.

L’inchiesta del Corriere della Sera sul traffico di tramadolo e Captagon da parte di Isis per finanziarsi

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