I ricercatori di cybersecurity di Check Point: EMINэM li propone su BreakingSecurity e VgoStore come un tool legittimo per la crittografia “runtime FUD”.
Il cyber attacco di Daeshgram a Isis e Amaq continua a funzionare

La cyber offensiva degli hacker iracheni Daeshgram contro Isis funziona anche se è stata resa nota
L’azione di cyber contro-propaganda anti Isis del gruppo di hacker iracheni Daeshgram continua a essere efficace seppur svelata. Lo conferma lo stesso collettivo, spiegando sulla sua pagina Twitter che “i nostri finti siti di Amaq (l’organo di propaganda sul web dello Stato Islamico, ndr.) hanno avuto grande influenza”. In particolare “nel generare condizionare e minare l’efficacia della piattaforma. Tanto che i membri Isil ancora li visitano”. Il riferimento è al fatto che gli hactivisti con un cyber attacco DDoS hanno messo offline il canale internet malevolo. Dopo poco hanno caricato in rete una serie di siti-fotocopia, con messaggi diametralmente opposti a quelli originali dei jihadisti e di sfottò. Di conseguenza, molti simpatizzanti dei terroristi sono stati spiazzati e confusi.
Amaq è stato bersaglio di Daeshgram e prima di Di5s3nSi0N. Tra i diffusori di propaganda Isis nessuno si fida più di nessuno
Isis ha provato a reagire alla cyber offensiva di Daeshgram, che si è aggiunta alla campagna internet degli hacker musulmani di Di5s3nSi0N. Lo ha fatto inviando un messaggio a tutti i supporters dello Stato Islamico in cui si chiede di non considerare affidabili i link di Amaq. Inoltre, gli amministratori del sito hanno cominciato a cancellare indiscriminatamente post sospetti, ma che invece erano genuini. Ciò ha fatto arrabbiare diversi contributori, che hanno dato il via a proteste, gettando a loro volta discredito sulla piattaforma di propaganda e invitando gli altri utenti a non fidarsi.
Spunta alHayat, che potrebbe diventare il nuovo organo di propaganda Isis su internet e social media
Il meccanismo a catena che si è innescato, sta creando seri problemi a Isis sul versante della diffusione del suo messaggio radicalista. Tanto che è stato annunciato un nuovo numero di un’altra rivista del genere: alHayat, che finora era destinata a un pubblic prevalentemente occidentale. Non ci sono conferme ufficiali, ma con buona probabilità Daesh sta cercando di sostituirla ad Amaq e a Rumiyah, che da due mesi non viene diffusa. La conferma, comunque, si avrà dai contenuti del nuovo organo di propaganda dello Stato Islamico. Almeno fino a quando i collettivi hacker come Daeshgram o Di5s3nSi0N non distruggeranno anche questa.