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I pericoli nascosti del cyberspazio, dalle e-cig ai mini-ventilatori

Che cosa hanno in comune un mini-ventilatore portatile, una lavatrice, una macchina fotografica e una sigaretta elettronica?

Che cosa hanno in comune un mini-ventilatore portatile, una lavatrice di ultima generazione, una macchina fotografica e una sigaretta elettronica? Sembra assurdo, ma da oggetti di uso comune potrebbero diventare il nostro peggior nemico e causarci seri danni. Come? Tutti loro e altri sono potenzialmente un veicolo per lanciare cyber attacchi.  L’esplosione delle aggressioni informatiche in tutto il mondo ha messo in luce che tutti noi siamo a rischio. E che è necessario prestare massima attenzione a cosa succede intorno ai nostri computer. Ma non basta. I recenti fenomeni hanno evidenziato anche che spesso possiamo diventare vittime inconsapevoli di oggetti giudicati innocui. Da quelli IoT ad altri, che non penseremo mai fossero pericolosi in quanto non sono connessi. Ecco una loro brevissima carrellata.

I dispositivi IoT

Da tempo è in voga il concetto di demotica applicato alle case e a tutti gli elettrodomestici. Cioè un sistema integrato che gestisce gli apparecchi e i dispositivi secondo le nostre esigenze. Ciò mediante Internet of Things (IoT). Per di più lo fa da remoto. Il maxi attacco con la botnet Mirai, però, ha dimostrato che anche altri possono prenderne il controllo a distanza, senza peraltro che nessuno di noi se ne accorga, e usarli per scopi malevoli. Inoltre, in Scandinava, un hacker malevolo ha spento a sorpresa le caldaie di un intero villaggio, creando seri problemi alla popolazione. Perciò, attenzione quando si sceglie un dispositivo di questo tipo. Il trucco migliore per evitare cyber minacce è evitare di collegarlo alla rete domestica, lasciandolo isolato.

Le sigarette elettroniche e i dispositivi USB

L’arrivo della sigaretta elettronica è stata una rivoluzione nel mondo dei fumatori. Però, pone rischi imprevisti. Tra questi, pericoli per la cyber security. Per ricaricarle, infatti, si usa un dispositivo USB. In molti lo tengono in ufficio, in quanto vi passano la maggior parte della giornata, e lo connettono ai computer quando l’e-cig è scarica. Attenzione. Qualcuno, come ha dimostrato una ricerca pubblicata in Germania tempo fa, potrebbe inserire all’interno del caricabatterie un malware. Questo verrebbe trasferito automaticamente nel pc, con tutte le conseguenze del caso. Stesso discorso vale per tutti i dispositivi che permettono una connessione USB ai sistemi. Dai tablet alle chiavette, passando per i mini-ventilatori da ufficio.

Le macchine fotografiche e i dispositivi 2.0.

Molti sistemi di ultima generazione, come macchine fotografiche e stampanti, sono dotate di connessione wi-fi. Ciò per permettere agli utilizzatori di spostare velocemente files o di stampare foto e documenti anche a distanza o in luoghi diversi dai propri. è una grande comodità, ma anche un rischio. Come per i dispositivi USB, un hacker potrebbe inserire al loro interno un malware o un tool infetto. E’ sempre meglio usare gli apparecchi via cavo e scansionarli preventivamente. E’ un passaggio in più, ma può evitare problemi ben peggiori che la perdita di 5 minuti. Stesso discorso vale per lettori mp3, televisori o stereo. Attenzione soprattutto a quelli dotati di webcam, c’è chi ha ricevuto brutte sorprese trovandosi su internet…in atteggiamenti privati.

La portabilità, croce e delizia

Infine, bisogna ricordare che – lavatrici a parte – tutti questi dispositivi hanno in comune una cosa: sono portatili. Di conseguenza, se non sono ben protetti e comunque controllati, rischiano di infettare non solo voi. Ma anche tutti coloro presso i quali li portate. Gli hacker malintenzionati questo lo sanno bene, tanto che spesso programmano malware autonomi. Questi per diffondersi non richiedono l’intervento umano, ma “pensano” e agiscono secondo diverse routine. Perciò, possono colpire anche il negoziante mentre passate vicino con un dispositivo wi-fi infetto.

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