skip to Main Content

Hollywood porta al cinema la crisi in Afghanistan in due film

Tre membri delle forze speciali americane in congedo tornano in Afghanistan per salvare la popolazione e gli alleati dai talebani. Il film ancora non ha un titolo, ma è scritto da George Nolfi e sarà interpretato da Channing Tatum e Tom Hardy

La complicata evacuazione dei civili in Afghanistan dello scorso agosto potrebbe presto diventare un film. Lo riportano alcuni media. Secondo le fonti citate, la Universal Pictures avrebbe già reclutato lo sceneggiatore di George Nolfi (autore tra le altre cose di Ocean’s Twelve, The Sentinel e The Bourne Ultimatum), nonché gli attori Channing Tatum e Tom Hardy. La pellicola dovrebbe seguire le vicende di un team di tre membri delle forze speciali in congedo, che decidono di tornare nel paese asiatico per salvare le famiglie e gli alleati locali, rimasti indietro durante le fasi finali dell’offensiva dei talebani. Nolfi ha fatto sapere che imposterà una sceneggiatura aderente a quanto effettivamente accaduto ad agosto, ma che ancora non c’è un titolo definitivo.

The Interpreter di Guy Ritchie e con Jake Gyllenhaal racconta la storia di un sergente che torna nel paese asiatico per salvare il suo interprete e la famiglia, ripagando un debito

Si chiama, invece, “The Interpreter” un altro film sulla crisi afghana, che sarà interpretato da Jake Gyllenhaal. E’ la storia del sergente americano John Kinley. che torna in Afghanistan per salvare e portare a casa il suo interprete Ahmed, ripagando un vecchio debito. Ahmed, infatti, aveva messo a rischio la sua vita per salvare quella del compagno americano, a seguito di un’imboscata dei miliziani dell’Emirato Islamico. Kinley deve fare presto per raggiungere l’interprete e la sua famiglia, prima che arrivino i fondamentalisti. Il regista sarà Guy Ritchie, anche co-autore della sceneggiatura.

L’attenzione di Hollywood alla crisi in Afghanistan è un’arma a doppio taglio: da una parte non la farà cadere nel dimenticatoio, ma dall’altra rischia di sminuire la tragedia umanitaria causata dall’Emirato Islamico

L’attenzione di Hollywood alla crisi in Afghanistan e all’evacuazione dei civili da Kabul lo scorso agosto è un’arma a doppio taglio. Da una parte aiuterà a mantenere alta l’attenzione su una tragedia umanitaria che altrimenti, come si è già visto sui media internazionali, è passata già in secondo piano nonostante i talebani continuino a perpetrare prevaricazioni e violenze, soprattutto contro le donne. Dall’altra, però, rischia di spettacolarizzarla, snaturandola di parte della sua gravità e drammaticità. C’è comunque grande attesa per capire come si svilupperanno i due film. Soprattutto da parte degli afgani che sono riusciti a fuggire all’estero, che sperano di veder rappresentato almeno in parte ciò che è effettivamente diventato il paese asiatico sotto il dominio dell’Emirato Islamico e le sofferenze che la popolazione locale è costretta a subire.

Back To Top