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Gentiloni: Missione in Niger è sacrosanta per l’interesse nazionale dell’Italia

Gentiloni difende la scelta di inviare 470 militari italiani in Niger

La missione militare italiana in Niger è “sacrosanta per l’interesse nazionale”. Lo ha annunciato il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, nella sua conferenza stampa di fine anno. Il premier ha difeso la scelta di inviare 470 soldati (presumibilmente della brigata paracadutisti Folgore) nel paese africano, spiegando che questa “è inserito in tante decisioni prese in questi anni, che devono segnare un’identificazione chiara del rapporto tra quello che noi siamo in termini di grandi alleanze internazionali. In quanto a europeismo e atlantismo – ha affermato il premier – l’Italia negli ultimi 60 anni ha avuto una coerenza esemplare. ma la nostra politica estera – ha sottolineato – non si esaurisce in queste alleanze e deve avere molto chiaro anche l’interesse nazionale”. Per Gentiloni “avere a cuore la nostra patria non significa riscoprire nazionalismi, ostilità verso i vicini. Significa essere cittadini italiani ed europei come bisogna esserlo”.

Ad Agadez si concentrano traffici molto elevati di esseri umani. In più tutto il Sahel è il luogo in cui i le forme di jihadismo che imperversano nel continente sono più presenti

La missione militare in Niger nasce perchè “dobbiamo guardare all’Africa per le sue opportunità oltre che per i suoi rischi. Due anni fa – ha spiegato Gentiloni in riferimento a quando era ministro degli Esteri – decisi di aprire un’ ambasciata italiana in Niger e non era a caso. Il paese è un crocevia molto importante dei grandi flussi migratori africani. Per ragioni geografiche, in quanto è immediatamente sotto la Libia”. Inoltre, “fa parte dell’alleanza dei paesi dell’Africa occidentale, tra i quali non ci sono controlli di frontiera. E perché in Niger, soprattutto nella zona di Agadez, si sono concentrati traffici molto elevati di esseri umani. In più tutto il Sahel è il luogo in cui i le forme di jihadismo che imperversano nel continente sono più presenti”.

Gentiloni: Richiesta di sostegno arrivata i primi di dicembre dal governo nigerino. Nessuna data però su quando la missione sarà presentata in Parlamento o dettagli sui compiti dei nostri soldati

“Andiamo in Niger in seguito a una richiesta del governo locale, pervenuta agli inizi di dicembre – ha detto Gentiloni -. Che riguarda un contributo per consolidare assetti di controllo delle frontiere e addestrare la forze nazionali. Di questo, che è il paese da cui arrivano più migranti. La realtà – ha sottolineato – è che abbiamo un interesse italiano evidente nel consolidare la capacità nigerina di controllo del proprio territorio, che si traduce nella possibilità per Unhcr di organizzare campi e i rimpatri. La nazione è pronta più degli altri a collaborare sul tema delle migrazioni. E’ un paese di transito. Se diamo il nostro contributo al consolidamento delle capacità di tenuta del Niger facciamo una cosa sacrosanta per gli interessi nazionali dell’Italia”. Il premier, però, non ha fatto riferimento a quando la missione sarà presentata in Parlamento per l’approvazione né ha fornito dettagli sul compito dei nostri militari.

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