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Filippine, Maute/Isis a Marawi non ha più uomini e munizioni

Maute/Isis cerca di risparmiare munizioni usando cecchini e lancia-granate per rallentare il nemico

A Marawi nelle Filippine il Maute/Isis è allo stremo e sta finendo le munizioni. Tanto che le armi automatiche dei miliziani Daesh non sparano più colpi a raffica, ma sono state impostate su “singolo”. Inoltre, è aumentato l’uso di cecchini e di lancia-granate. L’obiettivo è sempre lo stesso. Risparmiare munizioni e risorse per rallentare l’esercito di Manila e cercare di resistere il più a lungo possibile. I jihadisti dello Stato Islamico, però, sanno che questa situazione non durerà ancora molto. Ci sono, infatti, diversi segnali che l’assedio volgerà presto al termine e che i militari lanceranno a breve un’offensiva decisiva.

L’esercito filippino avanza. A Marawi ci sono ancora circa 300 ostaggi, obbligati a combattere per il Maute. Anche se sono bambini

A Marawi  l’esercito delle Filippine, seppur lentamente, avanza. E appena c’è l’occasione elimina da distanza i jihadisti Maute/Isis, stringendo l’assedio. Inoltre, i miliziani del Daesh sono stanchi e affamati e non possono ricevere aiuti esterni. La loro “arma” migliore sono rimasti i civili, ostaggi nelle zone della città sotto il loro controllo. Anche questi, però, diminuiscono a vista d’occhio. All’inizio erano oltre 3.000, poi si sono ridotti a 2.000 e oggi sono circa 300. Peraltro, scarseggiano anche i miliziani. Lo Stato Islamico, infatti, sta obbligando la popolazione locale a imbracciare le armi contro i militari. compresi i più piccoli, che vengono trasformati in bambini-soldato. Chi si rifiuta viene giustiziato, come capitato a 6 persone nelle ultime ore, davanti agli altri prigionieri. Ciò in modo che l’esecuzione sia un monito per gli indecisi.

I miliziani fuggiti rappresentano una minaccia per l’isola. Le avvisaglie si sono già viste a Iligan e Cagayan de Oro

Intanto a Marawi sembra siano rimasti tra gli 80 e i 100 miliziani Maute/Isis. Lo hanno reso noto le forze armate filippine, confermando la necessità dei jihadisti di reperire nuove forze. I soldati, però, hanno anche lanciato un allarme.Inizialmente nella città i numeri dei jihadisti Daesh erano nettamente più alti. Si parla di 700 guerriglieri. Nel tempo, molti di loro sono fuggiti fino a quando l’esercito non è riuscito a sigillare la zona. Questi estremisti, scattati in piccoli gruppi o da soli, rappresentano una minaccia per i villaggi dell’isola. Le prime avvisaglie, infatti, si sono già viste a Iligan e Cagayan de Oro. Qui la polizia è riuscita ad arrestare l’esperto di esplosivi dello Stato Islamico, Mohammad Noaim Abdul Maute, alias Abu Jadid. E’ stato catturato insieme ad altri estremisti e nell’operazione è stato rinvenuto materiale per fabbricare bombe.

 

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