Un allegato zip contiene un img con un exe all’interno: il malware. L’altro, un pdf che scarica uno zip con un exe: lo stesso malware. I dati sono esfiltrati vis SMTP.
Facebook dichiara guerra al terrorismo online con specialisti e AI

Facebook reagisce alle critiche internazionali su una politica troppo debole contro il terrorismo sui social
Facebook dichiara guerra al terrorismo online. Lo fa assumendo più di 150 esperti di counter-terrorism e usando l’intelligenza artificiale (AI). L’obiettivo è contrastare i reclutamenti, la propaganda jihadista, la disinformazione e le fake news su internet. Lo ha annunciato il gruppo in questi giorni. La decisione è stata presa dopo che il colosso informatico è finito al centro delle critiche internazionali, per una politica considerata troppo lassista e debole nei confronti del fondamentalismo sul web. Facebook ritiene che il team AI-specialisti sarà vincente, in quanto la prima permetterà analisi approfondite di grandi moli di dati in automatico, senza togliere risorse agli altri settori. I secondi, invece, potranno fare la differenza rilevano ulteriori sfumature, sfuggite alle maglie dei sistemi.
Facebook schiera la squadra esperti-AI. Grande capacità di analisi delle minacce a 360 gradi
La maggior parte degli 150 esperti di anti-terrorismo selezionati da Facebook hanno precedenti esperienze nelle forze di sicurezza. Inoltre, complessivamente sono in grado di coprire almeno 30 lingue. A loro faranno capo una serie di soggetti in tutto il mondo che invieranno segnalazioni su attività sospette o violazione delle regole del social network. Che siano legati ad atti di cyber bullismo, contenuti pornografici o d’incitamento all’odio razziale, o al terrorismo. Sul versante dell’intelligenza artificiale, questa non analizzerà solo post e profili. Ma anche contenuti multimediali. Il social network, peraltro, conserva una identificazione digitale di ogni foto o video già rimossi, in quanto legati a propaganda terroristica. Perciò, i sistemi e gli esperti potranno rilevare immediatamente se qualcuno di essi sarà nuovamente postato.
Si lavora anche per un databese condiviso tra i social network e per bloccare il fenomeno dei falsi profili
Inoltre, Facebook sta lavorando con altre piattaforme di social network per creare un database condiviso di tutti i contenuti legati a propaganda jihadista o ai reclutamenti. L’obiettivo è bloccare la loro pubblicazione su tutte le piattaforme. Da Twitter a Youtube. A proposito si sta lavorando a un nuovo software, legato all’intelligenza artificiale, specializzato nell’analisi dei testi. Infine, è stato creato un algoritmo che trova i social network collegati con gli account cancellati, pagine e gruppi compresi, per identificare altri profili a rischio o malevoli. L’AI, invece, verrà invece usata anche per cercare di prevenire che chi ha avuto il profilo cancellato per terrorismo, possa crearne nuovi con false identità. Sia Facebook sia sulle altre applicazioni di proprietà del gruppo. Questo, infatti, è uno dei problemi maggiori legati alle formazioni jihadiste. Appena viene bloccato un utente, gli stessi contenuti sono cominciati a essere diffusi da nuovi altri, creati ad hoc.