I ricercatori di cybersecurity di CERT-AgID: L’email fa riferimento ad una fattura allegata, un file TGZ con all'interno un eseguibile: il malware.
Europol ed EURid uniscono gli sforzi contro il cybercrime

Memorandum per cooperazione: dallo scambio di dati sui trend di minaccia allo sviluppo di progetti congiunti di difesa sui domini .eu e in ambito .eio.
Europol ed EURid, il registry manager per i domini .eu, uniscono gli sforzi contro il cybercrime. Le due entità hanno firmato un memorandum d’intesa per dare il via a sforzi congiunti di contrasto al crimine informatico. A proposito, si scambieranno dati statistici e trend legati alle minacce. Inoltre, svilupperanno progetti congiunti di difesa e reazione agli attacchi. EURid in particolare si focalizzerà nelle verifiche dei suoi registri e nello sviluppo di sistemi anti-abuso. L’agenzia, peraltro, ha già dimostrato di voler cooperare con le forze di polizia su questo versante. Lo ha fatto assumendo un ruolo significativo in un certo numero di takedown di dominio avvenuti recentemente.
L’impegno di EURid nella lotta al cybercrime
Solo nel 2015 EURid ha sospeso 14.710 domini. A questi si devono aggiungere altri 5.877, bloccati tra gennaio e giugno del 2016. Si tratta di un dato importante se si pensa che quelli totali con suffisso .eu sono circa 3,8 milioni. Di fatto, l’Agenzia in un anno è mezzo ha “messo in quarantena” circa lo 0,5 per cento di quelli totali, in quanto a rischio di essere usati per il cybercrime. In questo contesto, EURic lavora attivamente con vare agenzie di sicurezza, incluso il ministero federale belga dell’Economia e il “Cybersquad” team. Per gli esperti questa forma di cooperazione è essenziale al fine di mitigare efficacemente gli impatti sulle vittime degli attacchi cibernetici.
EURid: Imperativo monitorare attività su domini .eu e spazio .eio
“Nel complesso, i tassi di criminalità informatica in tutto il mondo stanno aumentando nel corso degli ultimi anni”. Lo ha spiegato Geo Van Langenhove, responsabile legale di EURid. “Sta a noi aumentare gli sforzi nella lotta contro il cybercrime e le attività illegali online – ha aggiunto -. Auspicabilmente, dovremmo influenzare gli altri a fare altrettanto”. Secondo Europol, alcuni Stati UE stanno segnalando che i reati legati alla criminalità informatica nel 2016 potrebbero aver superato quelli tradizionali. “È imperativo che continuiamo a monitorare e a identificare le registrazioni abusive, nonché le presunte attività illegali all’interno dei domini .eu e dello spazio .eio”. Lo ha affermato Giovanni Seppia, responsabile relazioni Esterne di EURid. “Dobbiamo agire in modo tempestivo. La collaborazione con Europol ci sarà molto utile – ha proseguito -. Ma dobbiamo comunque continuare a evolverci per rimanere un passo avanti rispetto a chi ha intenti maligni”.