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Come può un semplice ladro diventare un comandante Isis?

Al Beljiki prima di entrare in Isis era un ladro ed era finito in carcere a Liegi

Come un semplice ladro può diventare un comandante Isis? La riposta viene dall’interrogatorio di Tareq Hakim Ahmed, noto nel Daesh col nome di battaglia Abu Hamza al-Beljiki, pubblicata sul bollettino dell’Alto consiglio giudiziario iracheno. L’uomo, di origine marrocchina-belga era uno dei capi dell’addestramento delle reclute dello Stato Islamico e tra nella lista dei più ricercato in Europa. Ciò in quanto aveva istigato e organizzato attacchi nel Vecchio Continente, tra cui gli attentati a Parigi, fino al momento del suo arresto a Mosul insieme ad altri leader dei jihadisti. Prima di entrare nelle fila di Isil, però, al Belgiki era un semplice ladro, tanto che era stato arrestato per il furto in un supermercato a Liegi.

In prigione è stato radicalizzato dal compagno di cella, con cui poi è partito per la Siria via Romania e Turchia

È stato il carcere il luogo in cui il capo Isis si è radicalizzato. In particolare grazie al suo compagno di cella Rachid, un trafficante di droga di origine tunisina. Durante tutto il periodo di detenzione, questo ha insegnato ad al Baljiki la visione jihadistica del Daesh e lo ha fatto innamorare del progetto del Califfato. Ottenuta la libertà, i due si sono incontrati nuovamente nel 2014 e hanno deciso di spostarsi in Siria e Iraq. A quel punto hanno prenotato un viaggio dal Belgio alla Romania. Poi, verso la Turchia. Una volt lì, sono stati presi in carico da un gruppo di fiancheggiatori dello Stato Islamico, che li hanno caricati su un mezzo e fatti attraversare il confine con la Siria, per giungere a Raqqa.

In breve al Beljiki è diventato il capo degli addestratori dei Cuccioli del Califfato Isis

Nel gruppo di reclute non c’erano solo Tareq Hakim Ahmed e il narcotrafficante tunisino. Erano in 4 e tutti si sono spostati per un mese tra Raqqa e Tabqa per seguire le lezioni nel corso base di Isis. Dai dettami della jihad del Daesh alle arti marziali. Infine, hanno prestato giuramento ad Abu Bakr al-Baghdadi. Il primo incarico di al Beljiki è stato poi guardia di frontiera tra la Siria e la Turchia, con una paga di 100 dollari al mese. Successivamente gli fu affidato il compito di addestrate circa 60 Cuccioli del Califfato (Cubs of the Caliphate), i bambini-soldato dello Stato Islamico. Questi avevano un’età compresa tra gli 8 e i 13 anni ed erano soprattutto figli dei migranti siriani. A loro è stato insegnato come usare armi di piccolo e medio calibro, nonché le arti marziali.

Nel 2015 la promozione e l’invio a Mosul come addestratore e organizzatore di attentati i Europa. Quelli di Parigi in primis

Ad al Beljiki fu poi ordinato di trasferirsi a Mosul in Iraq nel 2015, insieme ad altri comandanti. Il belga, infatti, era un formatore apprezzato dai vertici Isis e servivano figure come la sua nella città, in quanto le truppe nemiche avanzavano. Inoltre, aveva supervisionato le cellule terroristiche dello Stato Islamico che operavano in Europa e negli Usa, nonché i reclutamenti nel Vecchio Continente. Tanto che in uno dei suoi interrogatori ha confessato di aver girato a Mosul video in cui si esortano i Mujahideen in Europa, specialmente in Francia e Belgio, a condurre attacchi suicidi. E le intelligence di mezzo mondo lo cercavano per la paura che potesse tornare a casa. Soprattutto in quanto è considerato uno degli organizzatori degli attentati Daesh a Parigi. Infatti, a maggio la stazione della metropolitana della capitale è stata evacuata perché è giunta la notizia di un suo possibile avvistamento il loco.

Infine la cattura: il 13 luglio del 2017 a Mosul

A Mosul, però, la situazione è rapidamente precipitata. L’esercito iracheno continuava ad avanzare e i vertici Isis non sapevano cosa fare. Qualcuno di loro, a capo di diversi miliziani Daesh, voleva combattere fino alla morte. Altri, invece, pensavano che l’unica soluzione fosse fuggire. E poi misero in pratica i loro piani. Il belga Tareq Hakim Ahmed, però, fu uno dei membri dello Stato Islamico che rimase nella città. Ciò determinò che fu arrestato dall’anti-terrorismo (la Golden Division) di Baghdad il 13 luglio del 2017. Da quel momento, al Baljiki è sotto custodia delle ISF ed è stato interrogato più volte, per cercare di svelare nuovi particolari su Isil.

 

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