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Bitcoin, investimento del futuro o bolla? Di sicuro bruciano, elettricità

Generare Bitcoin impiega annualmente 29.05TWh di corrente elettrica

È di qualche ora fa la notizia che i Bitcoin hanno superato la quota record 9.500 dollari. Ciò ha rilanciato le discussioni se il settore della cryptocurrency sia un investimento dalle elevatissime potenzialità o una bolla pronta a bruciare. La domanda per ora non ha risposta, ma c’è un dato certo. La valuta digitale brucia davvero qualcosa: l’elettricità necessaria a minare più Bitcoin a seguito dell’esplosione della domanda. Con il boom, infatti, si è registrato un aumento di consumo elettrico a livello globale. Secondo il Bitcoin Energy Consumption Index di Digiconomist, a lunedì 20 novembre creare la criptovaluta impiega annualmente 29.05TWh di corrente. L’equivalente dello 0,13% di tutto il consumo globale di energia elettrica. Il dato, peraltro, supera – come ricorda Powercompare.co.uk – quello di 159 nazioni singole, dall’Irlanda alla Nigeria.

Negli ultimi mesi c’è stato un aumento del 29,98% di consumo. Se il trend rimarrà costante i Bitcoin al 2020 userranno tutta l’energia elettrica del mondo

L’informazione è ancora più indicativa se si pensa che i miner di Bitcoin, se fossero considerati un Paese, sarebbero al 61esimo porto in termini di consumo elettrico mondiale. Non è tutto. Negli ultimi mesi si è registrato un aumento record del 29,89% di impiego di elettricità, segno che sta montando l’interesse verso questa valuta digitale. Inoltre, se il tasso si manterrà costante, le operazioni di mining al 2020 raggiungeranno il consumo energetico globale.

Il guadagno dei Bitcoin, comunque, al momento è superiore al costo per generarli

L’investimento in Bitcoin, comunque rende. Il costo annuale del mining (la creazione di valuta digitale) è pari a circa 1,5 miliardi di dollari. I guadagni, invece, arrivano a 7,3 miliardi e, in base agli ultimi valori, li superano ampiamente.

Se la corrente usata per creare la valuta digitale fosse impiegata diversamente, cosa succederebbe?

Se l’energia elettrica usata per generare i Bitcoin dovesse essere impiegata per scopi diversi cosa produrrebbe? Per quanto riguarda gli Usa 2,4 milioni di persone (più della popolazione di Houston) avrebbero energia. La moneta digitale, inoltre, consuma più di 12 Stati: Alaska, Hawaii, Idaho, Maine, Montana, New Hampshire, New Mexico, North Dakota, Rhode Island, South Dakota, Vermont e Wyoming. Nel Regno Unito questi sarebbero ancora di più. Si parla di 6,1 milioni. Oltre gli abitanti di Birmingham, Leeds, Sheffield, Manchester, Bradford, Liverpool, Bristol, Croydon, Coventry, Leicester e Nottingham messi insieme. Oppure quelli della Scozia, del Galles o dell’Irlanda del Nord.

Il sito di Powercompare, in cui si specifica il consumo in corrente elettrica per generare la valuta digitale, paese per paese

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