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Australia, serve stretta sui social media contro il terrorismo online

Turnbull: Lo stato di diritto deve applicarsi sia nel mondo reale sia online, sui social media in primis

In Australia sta per arrivare una stretta sui social media nell’ambito della lotta al terrorismo. L’ha annunciata il primo ministro Malcolm Turnbull nel corso di una riunione del consiglio federale del Partito Liberale a Sydney. Il premier ha sottolineato che l’obiettivo è reprimere gli spazi non controllati sul web. Lo riporta WA Today. Per Turnbull, infatti,  lo Stato di diritto deve applicarsi in modo analogo sia online sia nel mondo reale. Inoltre, in relazione al terrorismo islamico – soprattutto su internet, ha ricordato l’importanza di lavorare insieme ai leader musulmani moderati. Internazionali e locali come quelli delle comunità in patria. Comunque, la stretta su social e spazi grigi del web, ha garantito, non verrà da azioni in contrasto con le piattaforme e i suoi proprietari. Si cercherà, invece, di operare insieme a loro. Ciò attraverso una maggiore cooperazione.

Il maggiore controllo sui social tra i temi chiave al meeting del gruppo Five Eyes in Canada e del G20 ad Amburgo

La stretta sui social media sarà uno degli argomenti chiave in occasione del prossimo meeting dei paesi del gruppo “Five Eyes”. L’evento si terrà a Ottawa il 26 e 27 giugno. Nell’occasione si riuniranno i vertici della sicurezza di Usa, Canada, Nuova Zelanda, Regno Unito e Australia. Quest’ultima sarà rappresentata dal procuratore generale George Brandis. Lo sarà anche al prossimo summit del G20 in Germania, il 7 e 8 luglio ad Amburgo. La posizione di Turnbull, peraltro, è ampiamente condivisa sia in ambito Five Eyes (la premier UK May aveva detto che c’è troppa tolleranza sull’estremismo online) sia in ambito internazionale. Sono diverse, infatti, le nazioni in tutto il mondo che chiedono regole più ferree sui social e sul cyberspazio in generale.

Il premier australiano: Non possiamo permettere a terroristi ed estremisti di usare internet e i social per diffondere il loro veleno

A proposito dei social media, Facebook nei giorni scorsi ha annunciato alcune iniziative di contrasto alla propaganda e al reclutamento di terroristi online. I governi, però, chiedono di più per proteggere il cyberspazio e che non siano le società private a essere a dettare legge su un tema così delicato. A proposito, Turnbull ha ricordaro che “non ci possono essere spazi non regolati. Questi pongono grandi rischi. Non possiamo continuare a permettere a terroristi ed estremisti di usare internet e le grandi piattaforme social per diffondere il loro veleno – ha aggiunto il premier australiano -. Ecco perché il procuratore generale volerà a breve a Ottawa. Questo sarà uno dei temi chiave, come lo sarà al G20”.

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