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Africa, i Tuareg intensificano la guerra contro Daesh nel Sahel

I Tuareg e gli alleati di GATIA e MSA hanno condotto 2 battaglie contro Isis in Mali e al confine col Niger. Bilancio: 20 miliziani uccisi e molti altri catturati

I Tuareg e gli alleati intensificano la guerra a Daesh nel Sahel. Come riporta Long War Journal, il GATIA (Groupe autodéfense touareg Imghad et alliés) e l’MSA (Movimento per la Salvezza dell’Azawad) si sono scontrati con i miliziani Isis, guidati da Abu Walid al Sahrawi in Mali. Le due formazioni hanno emesso un comunicato congiunto in cui affermano che ci sono state due battaglie separare contro lo Stato Islamico nel Grande Sahara (ISGS) il 1 aprile. La prima nell’area di Akabar, vicino al confine con il Niger. La seconda, nella zona di Bani Bango, nella regione settentrionale maliana di Gao. Il GATIA e l’MSA hanno reso noto di aver perso 3 combattenti, mentre altri 5 sono stati feriti. Per i jihadisti, invece, il bilancio è stato molto più duro. Si parla di 20 elementi di ISGS eliminati e di molti altri catturati dai due gruppi, insieme ad armi e mezzi.

GATIA e MSA si erano già scontrati con Daesh nel Sahel il mese scorso. Inoltre, i due gruppi pro-Tuareg avevano recuperato da ISGS uno dei mezzi Usa, rubati nell’attacco il 4 ottobre in Niger

GATIA e MSA si erano già scontrati con Daesh nel Sahel il mese scorso. La battaglia contro lo Stato Islamico aveva avuto luogo nei pressi del confine nigerino. Allora il bilancio era stato di 5 miliziani ISGS morti, tra cui il comandante di alto rango Djibo Hamma. Inoltre, i due gruppi pro-Tuareg avevano ripreso un mezzo militare Usa, che faceva parte del convoglio di veicoli delle forze speciali americane, attaccato dai jihadisti il 4 ottobre in Niger. Nell’occasione erano stati uccisi 4 operatori statunitensi e diversi soldati di Niamey. L’offensiva contro Isis in Mali e in Sahel in generale è cominciata comunque alla fine di febbraio. Qui, durante uno scontro, sono stati eliminati 6 miliziani e recuperato un mezzo dei militari nigerini. Sembra peraltro, come riporta RFI, che gli incursori francesi stiano partecipando alle operazioni insieme ai gruppi Tuareg. L’obiettivo è la cattura o l’uccisione di Sahrawi.

Chi sono il GATIA e l’MSA

Il GATIA è un membro firmatario dell’alleanza Platforme. Questa comprende numerosi gruppi armati, principalmente Tuareg ma non solo, che operano a favore del Mali nelle zone settentrionali e centrali del paese africano. Punta a eliminare Daesh e le altre formazioni terroristiche dall’area. L’MSA, invece, è stato fondato l’anno scorso dagli ex membri di diverse formazioni pro-Azawad. E’ alleato al GATIA, con il quale ne condivide gli obiettivi e un modus operandi simile. I miliziani dello Stato Islamico nel Grande Sahara, invece, sono collegati a numerosi attacchi nella regione di Tillabery in Niger, in quella del Sahel in Burkina Faso, e in quella di Gao in Mali.

Chi è il capo di ISGS, Abu Walid al Sahrawi, e qual è la sua storia: dal MUJAO e AQIM alla defezione per unirsi al Daesh e ad Abu Bakr al Baghdadi

Il capo dei jihadisti ISGS, Abu Walid al Sahrawi, precedentemente guidava il Movimento per l’Unità e la Jihad in Africa Occidentale (MUJAO). Questo era nato in Mali nel 2011 ed era leale ad al Qaeda nel Maghreb Islamico (AQIM). Poi, l’anno scorso Sahrawi, ha giurato fedeltà ad Abu Bakr al Baghdadi ed è entrato nella galassia dello Stato Islamico, entrando in competizione con AQIM e la sua leadership. Tanto che elementi di Al Murabitoon di Mokhtar Belmokhtar (alias il guercio o Marlboro man) hanno cercato di assassinarlo. Dopo essere scomparso dai radar, per probabili motivi di sicurezza e opportunità, è tornato a parlare ufficialmente solo nel 2016, quando lanciò una minaccia al Marocco. Da allora le sue apparizioni sono state sporadiche, ma crescenti.

Una notizia del Long War Journal, in cui veniva tratteggiata una biografia di Sahrawi

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