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Africa, le rotte dei migranti da Libia ed Egitto verso l’Europa sono 7

Sono 7 le principali rotte che portano i migranti da Libia ed Egitto verso l’Europa, passando da Ciad e Sudan. Quelle nel paese di Sarraj e Haftar sono 3: Kufrah, Tazirbu e Bani Walid
Sono sette le rotte principali, che portano i migranti dell’Africa Orientale in Europa passando da Ciad e Sudan verso Libia ed Egitto. Lo ha rilevato un panel di esperti ONU, che ha inviato al Consiglio di Sicurezza un rapporto sul fenomeno. In particolare, il traffico di essere umani in Libia passa da Kufrah, Tazirbu e Bani Walid. Tutti luoghi attentamente vigilati da gruppi di criminali, che forniscono anche protezione ai convogli di migranti, a scopo di lucro. Un passaggio in mare costa in media tra i 3.000 e i 5.000 dollari, a cui si aggiungono varie “tasse” durante i trasferimenti a terra. Peraltro, i criminali sono dotati di veicoli pesantemente armati, segno che l’embargo sulla vendita di armi al paese non è sufficiente. Questi, infatti, si riforniscono al mercato nero e depredando le forze regolari o altre formazioni rivali.
Il traffico di esseri umani in Libia si divide in due tipi: uno punta a guadagnare soldi direttamente dai migranti, l’altro è sponsorizzato da network criminali
Il traffico di esseri umani in Libia si divide in due tipologie: una punta a guadagnare denaro esclusivamente dal trasporto e dal passaggio in mare dei migranti. L’altra, anche dopo, grazie alla prostituzione. E’ il caso, per esempio dei network nigeriani, che operano con sponsor nei paesi di arrivo delle vittime. Questi pagano il viaggio alle ragazze e poi ne pretendono la restituzione con il lavoro. Ma anche successivamente esercitano coercizione usando la leva di presunti riti religiosi, maledizioni o minacce di morte. I viaggi sono organizzati in pullman da Niger o Nigeria verso il paese nord africano. Durante il tragitto vengono pagati dazi ai gruppi ramati Tebu, che operano nelle regioni di Oatrun, Sabha, Tripoli e Qarqarish. Qui i migranti vengono rinchiusi in centri, chiamate “connection houses”, fino al momento della loro partenza verso la costa.
Anche le milizie, che dovrebbero combattere l’immigrazione clandestina in Libia, sono coinvolte nel traffico di esseri umani
Peraltro, nel traffico di migranti in Libia sono coinvolte anche milizie che dovrebbero contrastarlo. E’ il caso della brigata Subul al-Salam, affiliata all’LNA di Khalifa Haftar, il cui compito è combattere la tratta al confine nella zona di Kufrah. C’è poi la Brigata al-Zany, che protegge i convogli con i migranti che passano da Jaghbub e Tazibu fino a Bani Walid. Qui c’è un network che opera tra Eritrea e Libia a capo del quale ci sono 4 persone: Mousa Adyab, Walid, Kidani e Wedi Ishaq. Il costo per ogni viaggio in Europa gestito dal network è di 7.000 dollari, a cui se ne aggiungono altri 2.000 quando sono sa metà strada. Le zone costiere libiche di partenza, invece, sono Sabratah, Tarhunah, Khums e Zuwarah.