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Africa, la guerra in Ucraina e il nuovo califfo ex ISIS sono una polveriera

La nomina del nuovo califfo dello Stato Islamico, Abu Hasan al-Hashemi al-Qurashi, sta galvanizzando i jihadisti in Africa. Aumentano gli attacchi dal Sahel alle altre regioni

La nomina del nuovo califfo dello Stato Islamico, Abu Hasan al-Hashemi al-Qurashi, sta galvanizzando i jihadisti in Africa. In tutte le aree dove operano ISGS, ISWAP e ISCAP: dal Sahel al Mozambico, passando per la Nigeria e la Repubblica Democratica del Congo (DRC/RDC). Nell’intero quadrante, infatti, sono aumentati gli attacchi contro obiettivi militari e civili. In generale c’è stata una tendenza ad aumentare le imboscate. Ciò, in particolare dopo che almeno nove delle formali 14 wilayat IS attive in tutto il mondo hanno giurato lealtà al nuovo leader supremo. Di conseguenza, c’è da attendersi una ulteriore recrudescenza della violenza in tutte le regioni.

I partner internazionali dei paesi africani nella lotta al terrorismo, dalla UE alla Russia, però sono “distratti” dalla guerra in Ucraina

Nel contesto dell’incremento globale di attacchi e violenze da parte dei gruppi legati all’ex ISIS, l’Africa rischia di essere il continente più coinvolto. Ciò, in quanto l’invasione russa in Ucraina sta concentrato tutta l’attenzione dei partner internazionali dei governi locali nella lotta a ISCAP, ISWAP e ISGS sia sul fronte operativo sia su quello delle forniture logistiche. Di conseguenza, le nazioni del continente dovranno necessariamente fare affidamento principalmente sui contingenti regionali e su partner interni, che hanno capacità e numeri limitati. Peraltro, con ogni probabilità le formazioni alleate dello Stato Islamico cercheranno di sfruttare la crisi in Europa per cercare di aumentare la loro influenza nel quadrante e guadagnare terreno.

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