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Africa, il Ciad schiera 1.200 soldati al confine con Niger, Mali e Burkina Faso

Il Ciad schiera 1.200 soldati al confine con Niger, Mali e Burkina Faso. Lo ha annunciato il presidente Idriss Deby Itno, illustrando i quattro pilastri della strategia contro il terrorismo
Il Ciad schiererà 1.200 soldati a Nguimi al confine con Niger, Mali e Burkina Faso. Lo ha annunciato il presidente Idriss Deby Itno con un post su Twitter, al termine dell’incontro del G5 Sahel a N’Djamena di cui il suo paese ha appena assunto la leadership. Nell’occasione, ha sottolineato quali sono i pilastri della lotta al terrorismo, che il gruppo ha intrapreso con i partner internazionali. Prima fra tutte la Francia. Questi sono una strategia militare ad hoc coordinata sia tra le nazioni della regione africana sia con gli stati esteri, la formazione delle forze armate locali, il ritorno dello Stato anche nelle aree più marginalizzate e lo sviluppo tramite progetti veloci ad alto impatto nelle zone fragili. In questo contesto è stato appena nominato un Alto rappresentante della Coalizione, che coordinerà il lavoro su questi punti: Djimet Adoum.
Al-Qaeda e ISGS sono sempre più forti ed estendono le loro ramificazioni oltre il bacino del lago Ciad. Al G5 Sahel servono più fondi
La situazione sul terreno, però, per stessa ammissione di Itno, è preoccupante. La minaccia terroristica estende le sue ramificazioni oltre il bacino del lago Ciad e in tutta la regione Sahelo-Sahariana, non risparmiando più le regioni circostanti. I gruppi affiliati ad al-Qaeda e allo Stato Islamico (ISGS) continuano ad acquisire forza, anche grazie alla situazione instabile in Libia. Lo confermano anche i continui attacchi nonostante le operazioni della missione francese Barkhane, che contiene a estenso l’espansione dei jihadisti. Di conseguenza, il G5 Sahel deve consolidare il sistema di sicurezza, adattandolo alla minaccia. Per farlo, però, servono risorse. Ecco perché il presidente del Ciad è tornato a chiedere ai suoi alleati di Niger, Mali, Mauritania e Burkina Faso di concedere le risorse addizionali, che hanno promesso nei mesi scorsi.