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Afghanistan, nuova bufala dei talebani: falso attacco ai militari italiani

I talebani causano danni a un nemico immaginario
Nuova bufala dei talebani in Afghanistan, che questa volta coinvolge i militari italiani. L’Emirato Islamico sul suo sito web ha pubblicato la notizia su un presunto attacco jihadista alla base aerea di Farah, nella regione Ovest. Nel testo si specifica che “alle 16 ora locale i mujahideen hanno lanciato razzi” nella struttura “dove le forze degli invasori sono arrivate alcuni giorni fa”. Il riferimento è ai nostri soldati, che sono tornati nella struttura per condurre un’attività di formazione specifica e a tempo. Che si è conclusa nelle scorse ore. Inoltre, nel comunicato jihadista si afferma che “alcuni razzi sono caduti all’interno del compound, infliggendo gravi danni al nemico, come hanno rilevato gli elicotteri medici subito dopo l’evento”. Piccolo problema: a quell’ora non c’era già più nessun italiano nella base. I militari, infatti, erano in volo per tornare a Herat dove sono atterrati più o meno alla stessa ora.
La Difesa italiana conferma che tutti sono rientrati a Herat e pubblica le foto
Non solo. Lo Stato maggiore della Difesa (Smd) italiano ha anche reso noto un comunicato in cui si annuncia che tutti i militari sono rientrati a Herat da Farah senza problemi. Al testo sono corredate anche fotografie, che ritraggono i soldati mentre scendono dall’aereo. Di conseguenza è l’ennesima bugia dei talebani. Peraltro, la nota dell’Emirato Islamico non avrebbe potuto far riferimento ad altre “forze di invasori” se non gli italiani. Sono stati loro gli unici, infatti, a partire per Farah qualche giorno fa. L’obiettivo era addestrare la seconda Brigata del 207esimo Corpo d’Armata dell’Esercito afgano (ANA). L’attività, disposta dal Comandante della missione NATO Resolute Support (RS), il generale John Nicholson, nasce da una specifica richiesta delle autorità afgane finalizzata ad incrementare le conoscenze professionali e le capacità operative dei militari. Ciò anche a livelli inferiori a quello di Corpo d’Armata.
70 militari italiani erano a Farah dal 6 gennaio
In questo contesto, dal 6 gennaio un nucleo di militari italiani di TAAC West era stato inviato a svolgere attività addestrative e di assistenza nella provincia occidentale afghana. Il gruppo era composto da circa 70 tra bersaglieri della brigata Garibaldi e alcuni carabinieri del Police Advisory Team (PAT), insieme a una compagine di militari USA (USFOR- United States Force – Afghanistan), La formazione si è svolta presso la ex FOB (Base Operativa Avanzata) “Dimonios” a Farah. In particolare, le attività si sono concentrate sulla pianificazione di operazioni complesse e sulle modalità organizzative di comando e controllo.
La lunga scia di bugie dei talebani per non perdere peso in Afghanistan
Questa ennesima bufala dei talebani si aggiunge alla lunga lista di bugie che l’Emirato Islamico prova a diffondere. Soprattutto su Internet. Dall’uccisione del generale Ghori, che invece ha perso la vita in un incidente con un elicottero, a una serie di false vittorie. Queste, invece, sono state delle sconfitte. L’obiettivo, comunque è sempre lo stesso: cercare consensi e far vedere che la formazione è “vittoriosa”. Soprattutto a uso interno, dove c’è grande sconforto. In primis, derivato dalla crescente pressione subita a opera delle forze di sicurezza di Kabul. Queste stanno combattendo duramente i talebani per spingerli ad aderire al processo di riconciliazione nazionale. Inoltre, destano forti preoccupazioni le notizie che diversi gruppi della galassia e leader storici della guerriglia antigovernativa, come Gulbuddin Hekmatyar, lo hanno già fatto.
Il comunicato dello Stato maggiore della Difesa sul rientro a Herat dei militari italiani