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Afghanistan, la situazione si complica. Rimandata la conferenza in Russia

La situazione in Afghanistan si complica. Ghani e Lavorv decidono di rimandare la conferenza in Russia. La minaccia dei talebani sta crescendo nonostante gli sforzi

La situazione in Afghanistan si sta complicando. La conferma viene dalla decisione del presidente Mohammad Ashraf Ghani e del ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, di posporre la pianificata conferenza sul paese asiatico a Mosca. Formalmente, come fa sapere l’ufficio di Ghani, è stata rimandata “per predisporre i necessari preparativi e affinché l’evento sia efficace”. Nella realtà di fatti, invece, non è stata ancora risolta la questione della partecipazione dei talebani al tavolo negoziale per la riconciliazione nazionale. Ciò, unito all’escalation di violenza nel paese, che ha visto l’Emirato Islamico lanciare attacchi in massa in diverse zone della nazione (tra cui Ghazni e Faryab) e che non sembra arrestarsi nonostante gli sforzi di Kabul e dei partner internazionali. Soprattutto dopo il recente messaggio del capo di al-Qaeda, Ayman al-Zawahiri sul Califfato antagonista a quello di Isis.

Le aree più a rischio di attacchi in massa dell’Emirato Islamico

A proposito, l’intelligence avverte che presto i talebani potrebbero colpire a Gardez e in alcuni distretti in provincia di Paktia. Tanto che nelle scorse ore ci sono stati raid aerei e operazioni del 203esimo Thunder Corps. Inoltre, cresce la minaccia di attacchi dell’Emirato Islamico a Nesi (Badakhshan). Ciò in quanto è collegato con Maymi, Kof Aab, Sheki e Khowahan, nonché è vicino al confine con il Tagikistan. Di conseguenza, è un’area strategica per i rifornimenti e gli spostamenti dentro e fuori all’Afghanistan. A queste minacce si aggiunge anche la campagna in corso dei mujaheddin contro Isis a Kunar, che sta coinvolgendo anche i soldati di Kabul e i partner internazionali.

Ghani nomina il fedelissimo Hamdullah Mohib come consigliere per la Sicurezza Nazionale. Sarà lui da oggi a gestire il problema dei talebani

Anche sul versante politico ci sono problemi in Afghanistan. Il consigliere per la Sicurezza Nazionale, Mohammad Hanif Atmar, ha rassegnato le dimissioni per divergenze con il governo e il presidente. Soprattutto in relazione agli sforzi per mantenere la pace e la stabilità nel paese asiatico. Ghani al suo posto ha nominato Hamdullah Mohib, spiegando che è stata una decisione difficile accettare le dimissioni, ma che lo ha dovuto fare per l’interesse nazionale. Sarà quest’ultimo, perciò, da oggi a dover gestire il complicato iter per portare i talebani al tavolo dei negoziati. Il diplomatico, finora ambasciatore afghano negli Stati Uniti, è un fedelissimo del capo dello stato. Tanto che lavorò alla sua campagna elettorale per la presidenza del 2009 e a quella del 2014. Dopo la vittoria di Ghani, infatti, fu nominato vice capo dello staff e, infine, ambasciatore negli Usa.

Un articolo di Mohib su come il paese potrà uscire dalla crisi

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