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Afghanistan, i talebani ora censurano i media e i canali tv

I talebani censurano i media e i canali tv in Afghanistan. Promulgate nuove linee guida di 8 regole su cosa si può trasmettere e su ciò che invece è vietato

I talebani proseguono le loro “riforme” in Afghanistan affinché la società del paese asiatico aderisca maggiormente ai principi dell’islam. Dopo aver radicalmente modificato le istituzioni scolastiche e le forze armate, che hanno cambiato nome e adottato regole sempre più stringenti, ora la censura arriva ai media. Il ministero per la Promozione della virtù e per la prevenzione del vizio dell’Emirato Islamico (IEA) ha emesso nuove linee guida religiose di otto punti a cui tutti i mezzi di informazione nella nazione, in special modo i canali televisivi, si dovranno attenere per poter continuare a operare:

  • E’ vietato trasmettere serie tv dove le donne interpretano ruoli di primo piano;
  • Sono vietati i programmi comici che umiliano le persone;
  • E’ vietata la diffusione di film e video in cui appaiano parti del corpo di un uomo scoperte;
  • I film e i video che sono contrari alla legge della Sharia sono vietati;
  • Le donne giornaliste devono indossare lo hijab;
  • E’ vietato trasmettere serial e programmi che tracciano profili dei profeti;
  • Non si possono diffondere contenuti anti-Sharia;
  • I media devono astenersi dal pubblicare contenuti in cui si manca di rispetto alla religione e alla dignità.

La censura sui media è l’ennesimo colpo dell’Emirato Islamico alle donne con la scusa della Sharia. Ciò, peraltro, nonostante tutte le promesse fatte alla comunità internazionale

Come prevedibile, i talebani in Afghanistan continuano a sminuire progressivamente il ruolo delle donne, usando la carta della Sharia e della religione. Lo stanno facendo peraltro, nonostante tutte le promesse dell’Emirato Islamico alla comunità internazionale, in modo ufficiale condito con minacce. Non a caso, il portavoce del ministero Akif Muhajir, ha affermato che se i media non rispetteranno queste otto regole “scopriranno presto come verranno trattati”. Inoltre il vice ministro, Zabihullah Mujahid, ha rincarato la dose, sottolineando che lo IEA non accetterà punti di vista differenti e che se i media vogliono operare, sono benvenuti, ma nell’ambito della cornice della Sharia.

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