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Afghanistan, i talebani hanno cominciato a riprendersi il paese da Sud

I talebani hanno cominciato a riprendersi l’Afghanistan partendo da sud. L’Emirato Islamico lancia attacchi in tutta la nazione e a Helmand ha già distrutto i check point delle ANDSF
I talebani hanno cominciato a riprendersi l’Afghanistan, partendo da sud. Ciò nonostante siano ancora in corso i negoziati a Doha. Secondo fonti locali, negli ultimi giorni ci sono state ondate di attacchi dell’Emirato Islamico contro postazioni delle forze di sicurezza di Kabul (ANDSF) a Helmand. Tanto che più o meno tutti i check point sembra siano stati distrutti e saccheggiati dai jihadisti. Molti, peraltro, sono caduti senza nessuna resistenza. I soldati, infatti o sono fuggiti o hanno defezionato per unirsi all’ex “nemico”. Non a caso sono dovuti intervenire i caccia USA, che hanno effettuato diversi bombardamenti disperdendo i miliziani. Questi, però, poco dopo hanno ripreso ad attaccare e avanzare come se nulla fosse. Offensive in corso si registrano anche in altre aere del paese asiatico, da Farah a Kunduz, passando per Khost. A logar, invece, come riporta Repubblica, c’è stata addirittura una grande parata dei fondamentalisti con tanto di bandiere.
L’offensiva dei jihadisti è stata pianificata scientemente e segue un timing preciso tra stallo dei negoziati a Doha, il ritiro militare internazionale e la minaccia di Isis-Network Haqqani
L’offensiva dei talebani, secondo fonti ben informate, è stata pianificata e organizzata scientemente. Il timing, infatti, non è casuale. Si avvicinano le elezioni presidenziali mid-term negli Stati Uniti ed è in arrivo l’inverno. Nel primo caso, il presidente Donald Trump ha promesso che tutti i militari americano lasceranno l’Afghanistan entro Natale. Ovviamente, in caso l’ipotesi fosse confermata, tutti gli altri membri della missione NATO Resolute Support (Italia compresa). Di conseguenza, manca poco affinché il paese asiatico sia “libero” dai “crociati. Inoltre, ci sono i negoziati di Doha con Kabul, che finora non hanno prodotto alcun risultato concreti. Quindi, la “pazienza” dell’Emirato Islamico si sta esaurendo. Infine, c’è la recente alleanza tra Isis e il Network Haqqani, che sta prendendo peso e rischia di mettere in pericolo la leadership degli “studenti” a vantaggio dei miscredenti di ISKP.
Anche l’imminente arrivo dell’inverno è un elemento-chiave della nuova offensiva talebana. L’Emirato Islamico, peraltro, sa già che nonostante tutto Kabul continuerà a negoziare
Infine, c’è un elemento fondamentale in base a cui i talebani hanno deciso di lanciare l’offensiva oggi e non più avanti: l’imminente arrivo dell’inverno. Tradizionalmente in Afghanistan non si combatte nella stagione fredda. Ciò in quanto la neve chiude spesso i principali passi e le temperature gelide azzerano il vantaggio dei jihadisti dell’Emirato Islamico, che tendono a nascondersi soprattutto sugli altopiani e sulle montagne. Questo periodo è usato, infatti, per prendere fiato, riorganizzarsi e pianificare quella che poi sarà l’offensiva di primavera. Gli “studenti” hanno quindi una finestra temporale ridotta per cercare di riprendere peso e territorio in Afghanistan. Perciò, stanno giocando tutte le carte a disposizione. Sanno, peraltro, che i negoziati di Doha continueranno lo stesso e che Kabul diventerà sempre più debole col crescere delle aree conquistate da loro. Di conseguenza, oltre al territorio e alla leadership, acquisteranno anche peso nelle trattative.