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Afghanistan, esercito uccide 12 jihadisti in una serie di operazioni

Le manovre sono avvenute a Nangarhar, Laghman, Paktika, Ghor, Herat, Kunduz, Badakhshan ed Helmand. Obiettivo, soprattutto i talebani

In Afghanistan almeno 12 guerriglieri sono stati uccisi e 23 feriti in una serie di operazioni in tutto il paese. Si è trattato di manovre aggressive e offensive dell’Esercito nazionale, supportato dalle forze aeree e dall’artiglieria. Le province coinvolte sono Nangarhar, Laghman, Paktika, Ghor, Herat, Kunduz, Badakhshan ed Helmand. Nel corso delle operazioni sono state sequestrate e distrutte alcune armi e munizioni pesanti appartenenti ai miliziani, in prevalenza talebani. Inoltre sono stati rinvenuti diversi documenti, ritenuti di interesse da parte dell’intelligence di Kabul (l’NDS). Le manovre proseguiranno anche nei prossimi giorni, in quanto sono parte di un’operazione complessa in corso in Afghanistan. L’obiettivo è “bonificare” le aree più calde della nazione asiatica, per prevenire possibili nuove offensive jihadiste a sorpresa. Inoltre, è una mossa del governo centrale afghano per aumentare la pressione sui talebani, affinché questi depongano le armi e aderiscano al processo di riconciliazione nazionale. Finora, infatti, vi hanno aderito solo alcune formazioni tra cui quella del signore della guerra storico Gulbuddin Hekmatyar, ma molte altre continuano a lanciare attacchi contro le forze armate e le istituzioni. Lo confermano le ultime offensive talebane a Farah e Mazar-e-Sharif, tra le altre.

 

Il comunicato del ministero della Difesa afghano

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