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Aeronautica Militare, anche gli F-35 proteggeranno i cieli in Italia

L’Italia è il primo partner internazionale del programma F-35 a impiegare i JSF per la protezione dello spazio aereo nazionale

L’Italia impiega per la prima volta gli F-35 per la protezione dello spazio aereo nell’ambito della catena di comando nazionale. Dal 1 marzo 2018 gli assetti Joint Strike Fighter (JSF) del 32esimo Stormo di Amendola (FG) fanno ufficialmente parte del dispositivo di Difesa Aerea Nazionale, in quanto inseriti operativamente a pieno titolo nel Servizio di Sorveglianza dello Spazio Aereo, compito svolto dall’Aeronautica Militare italiana. Peraltro, il nostro paese è il primo partner internazionale del programma F-35 a usare i velivoli per questo “task”, strategico per la nazione. Tanto che nel 2017 ci sono stati numerosi allertamenti e scramble nei cieli italiani.

L’impiego degli F-35 fa parte della nuova policy adottata dall’Aeronautica Militare italiana sulla difesa aerea del paese

L’arrivo degli F-35 a protezione dei cieli italiani rientra nella nuova policy adottata dall’Aeronautica Militare sulla difesa aerea del paese. Questa prevede che, oltre agli assetti previsti dalla catena di comando NATO come gli Eurofighter (EFA), per particolari occasioni di esigenza nazionale possano essere impiegati tutti gli assetti idonei per concorrere a fronteggiare possibile minacce. Da apparecchi “slow mover” come gli elicottteri con personale specializzato a bordo a macchine aerotattiche. Dai JSF agli EFA.

I JSF, comunque, possono svolgere molti altri compiti. Alcuni dei quali sono ancora da scoprire

Gli F-35, comunque, non saranno utilizzati dall’Aeronautica Militare solo per la difesa dello spazio aereo italiano. Ma anche e soprattutto per altri compiti. Il JSF, infatti, è una macchina multiruolo che – grazie a una una serie di “suites” (pod e sensori) che possono essere montati a bordo – è in grado di eseguire task molto diversi tra loro. E ce ne sono anche di nuove ancora da scoprire. Peraltro, non necessariamente sostituirà le macchine di quarta generazione, ma può integrarsi perfettamente con loro nella massima complementarietà. Inoltre, ha rivoluzionato sia il combattimento aereo sia l’organizzazione militare che impiega gli F-35. Tanto che si è passati dal “dog-fight” al “data-fight”, l’information superiority come l’obiettivo da raggiungere.

Photo Credits: Aeronautica Militare Italiana

Un articolo di Difesa e Sicurezza sugli F-35, considerati gli “iPhone” dei caccia

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