L’allegato doc del messaggio “Re: FW: Proforma Demurrage PC Profert SPA” contiene un file exe: il malware.
Accordo tra Ucraina e NATO per rinforzare la cyber security di Kiev

La NATO interviene per aiutare l’Ucraina a proteggersi dalle minacce cyber
Accordo tra Ucraina e la NATO sulla cyber security. I servizi di sicurezza (SBU) di Kiev e l’Alleanza Atlantica hanno firmato un’intesa per l’implementazione del Trust Fund sulla sicurezza informatica. Grazie ai nuovi fondi, il paese europeo creerà un network di centri situazione per rispondere agli incidenti e alle cyber minacce. Ciò grazie a una rete estesa di sensori automatici, integrati nelle strutture informative critiche. A siglare l’accordo, il vice segretario generale della NATO, Sorin Ducaru, e il direttore dell’SBU, Vasyl Hrytsak, insieme al vice direttore dell’intelligence romena Christian Besada.
Miglioreranno le capacità nazionali e nasceranno centri a livello militare e di polizia
L’Ucraina, inoltre, grazie al Trust Fund NATO potrà migliorare le sue capacità sulla cyber security, dotandosi non solo del nuovo network di sensori. Ma anche istituendo centri per la sicurezza informatica nelle sue forze armate e presso la polizia nazionale. Questi saranno poi integrati nella rete dei centri situazione. Si aggiungerà anche formazione mirata e acquisizione di equipaggiamenti e software ad hoc contro la cyberwarfare e gli attacchi informatici. Soprattutto contro le infrastrutture critiche nazionali di Kiev, prese di mira da tempo da hacker stranieri. Kiev a dicembre del 2016 subì un maxi cyber attacco che compromise la sua rete elettrica.
Kiev è da tempo bersaglio degli hacker. Si ritiene che la Russia sia dietro alla campagna, anche se Mosca ha sempre smentito
Successivamente, Kiev è stata colpita da altre aggressioni informatiche. Dirette o indirette. Tra queste la campagna del ransomware/ransomworm WannaCry e i suoi successori. L’ultima delle quali è avvenuta il 27 giugno e ha visto usare una variante del malware per colpire reti private e pubbliche. A ciò si aggiunge che ha avuto origine nel paese, anche se sembra da mani esterne secondo le indagini, la diffusione del wiper malware NotPetya. Si ritiene che dietro ai vari cyber attacchi ci siano hacker russi, anche se Mosca ha sempre negato ogni coinvolgimento. Di conseguenza, la nazione è dovuta ricorrere ad aiuti esterni per incrementare la sua protezione. In particolare della NATO. Tanto che il segretario generale dell’Alleanza, Jens Stoltenberg, recentemente ha minacciato di attuare l’articolo 5, che si applica in casi di aggressione militare convenzionale, se non cesserà la cyber campagna contro Kiev.