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Ucraina, parte la caccia ai patrimoni in cryptocurrency degli oligarchi russi

Parte la caccia ai patrimoni in cryptocurrency degli oligarchi russi. La blockchain è molto meno anonima di ciò che si pensa. Gli investigatori internazionali hanno già sequestrato diversi wallet di soggetti sanzionati per l’invasione dell’Ucraina e sono sulle tracce di altri

Le cryptocurrency si aggiungono alla lista dei capitali degli oligarchi russi sanzionati, che gli investigatori internazionali stanno cercando per sequestrare. Le valute digitali, basandosi sulla blockchain, in teoria sono anonime. In realtà, invece, non è così. Partendo dalle serie alfanumeriche che compongono i wallet, è possibile tracciare i movimenti che questi effettuano. Allo stesso modo, si riesce a risalire ai destinatari, a patto di conoscere i nomi associati ai wallet. Inoltre, nel caso di transazioni su grosse cifre, in automatico si attivano dei sistemi di warning internazionali e i tool usati per mascherarle spesso sono inefficaci, nonostante dietro ci siano hacker esperti. Di conseguenza, addio anonimato. Secondo fonti internazionali, infatti, dopo l’inizio dell’invasione in Ucraina sono stati già sequestrati alcuni asset e le indagini sono a un punto avanzato su molti altri, come rende noto anche Coinbase.

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