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NoVax-NoGreenPass, la Polizia smantella il gruppo ViVi in Italia

La Polizia di Stato ha smantellato ViVi, un gruppo NoVax-NoGreenPass illegale che prendeva di mira obiettivi legati al vaccino anti-Covid19 in Italia
La galassia antagonista NoVax-NoGreenPass in Italia ha subito un duro colpo dalla Polizia di Stato con l’operazione “ViVi”. Le forze dell’ordine hanno eseguito 29 perquisizioni su tutto il territorio nazionale a carico di altrettante persone appartenenti. Nei loro confronti vengono ipotizzati reati che vanno, a seconda delle diverse singole posizioni, dalla costituzione e partecipazione ad associazione segreta, all’istigazione all’interruzione di pubblico servizio e all’associazione per delinquere finalizzata a compiere danneggiamenti. Obiettivo dell’operazione: individuare i vertici e le figure intermedie di un’associazione segreta no vax – no green pass, i cui appartenenti operavano compiendo attività illecite pianificate da un numero ristretto di individui. L’indagine è stata avviata nel più ampio contesto degli accertamenti volti a identificare gli autori di minacce rivolte a esponenti delle istituzioni regionali e a un medico infettivologo, criticati per le loro posizioni a favore della vaccinazione.
Il reclutamento dei proseliti avveniva su Facebook e Telegram
La propaganda dei NoVax-NoGreenPass tesa ad avvicinare proseliti avveniva su Facebook. Il reclutamento degli affiliati, che prendevano il nome di Guerrieri ViVi ed ai quali veniva assegnato un numero di matricola, avveniva invece su canali Telegram pubblici, mentre il coordinamento delle azioni si svolgeva attraverso canali Telegram segreti. Il simbolo dell’organizzazione è formato da una doppia V racchiusa da un cerchio, di colore rosso, probabilmente ispirato al film “V per Vendetta”. Una volta entrati nelle chat di reclutamento, gli aspiranti guerrieri dovevano ascoltare una serie di audio, registrati da una voce contraffatta, nei quali si parlava dell’instaurazione di un nuovo ordine mondiale, governato da intelligenze artificiali e si ipotizzavano parallelismi tra il regime nazista e l’attuale situazione di emergenza.
Dopo un esame finale, i “guerrieri” di ViVi venivano guidati da un tutor per la realizzazione delle prime operazioni contro diversi tipi di bersagli. Specifici programmi di reclutamento erano stati previsti per i NoVax appartenenti alle categorie dei sanitari, degli insegnanti e delle forze dell’ordine
Finito il percorso di formazione, l’aspirante guerriero del gruppo ViVi doveva superare un esame e veniva guidato da un tutor per la realizzazione delle prime operazioni. Gli appartenenti all’associazione NoVax-NoGreenPass erano indotti a compiere azioni di vandalismo ai danni di centri vaccinali, ad intralciare e sabotare la campagna di vaccinazione e a pubblicare, in maniera coordinata e ad orari prestabiliti, tramite account falsi, post denigratori che prendevano di mira in particolare politici, infettivologi e giornalisti. Specifici programmi di reclutamento erano stati previsti per i NoVax appartenenti alle categorie dei sanitari, degli insegnanti e delle forze dell’ordine.
ViVi era attivo online con quasi 20 mila persone
Le indagini della Polizia hanno permesso di individuare un gruppo consistente, formato da quasi 20mila persone, attivo su alcune delle principali piattaforme social, attraverso numerose pagine, gruppi, canali e chat (oltre 50). Le persone perquisite, utilizzando pagine e manifestando appartenenza a gruppi organizzati, avevano creato un sistema compartimentato. Questo era attivo soprattutto su Telegram e formato da cerchi concentrici con crescenti livelli di sicurezza e divisione di ruoli. Il tutto era finalizzato a far sfociare il dissenso verso l’attuale piano di contenimento della pandemia in forme variabili di azioni criminali da attuare in Italia, costituendo un’associazione per delinquere finalizzata ad effettuare imbrattamenti e danneggiamenti.
I bersagli degli attivisti NoVax-NoGreenPass e le strategie per eludere i controlli
Il sistema ideato era finalizzato a reclutare, formare ed istigare gli attivisti più radicali per portare avanti, con forme e metodologie diverse, azioni ostili contro strutture o nei confronti di figure professionali deputate ad attuare il piano vaccinale e, più in generale, a favorire le strategie di contenimento della pandemia. Venivano fornite anche indicazioni su come eludere eventuali indagini: “muoversi sempre nei punti ciechi… l’importante è trovare una zona sicura senza telecamere… il problema delle telecamere non è tanto che ti riprendono in un determinato momento… ma che ti possono seguire se passano da un punto all’altro… Quindi l’unica cosa che è veramente importante è avere un punto “isola”, “Compio la mia azione con berretto, occhiali da sole, mascherina, vestito di nero, trovo zona lontana dalle telecamere dove levo berretto, occhiali, mascherina”.
Gli attacchi di ViVi ai centri vaccinali
Il percorso intrapreso conduceva, dopo forme di selezione realizzate anche con veri e propri test di adesione alla struttura, ad arruolare l’attivista come “Guerriero” cui impartire sistematiche direttive volte alla progressiva attuazione dei piani del gruppo. In particolare, l’indagine ha evidenziato come un giovane originario della provincia di Pisa, già responsabile nell’agosto scorso delle scritte contro il centro vaccinale di Firenze “Nelson Mandela Forum”, fosse anche l’autore delle analoghe iniziative attuate in quegli stessi giorni a Pontedera ed Ospitaletto, nel pisano, oltre che ad Empoli, a Castelfiorentino e lungo la Starda di Grande Comunicazione Fi.Pi.Li, in territorio fiorentino. L’indagine ha altresì permesso di verificare che l’uomo aveva ricevuto informazioni sull’esatta dislocazione di centri vaccinali e drive through da un dipendente dell’ASL fiorentina ed aveva poi intrapreso il percorso tracciato dagli organizzatori di “V_V” per il compimento delle sue azioni. Sono in corso approfondimenti investigativi volti all’identificazione di altri affiliati nonché dei responsabili degli atti vandalici e di altri reati commessi dagli aderenti all’associazione.
Photo Credits: Polizia di Stato