skip to Main Content

L’attacco hacker a Dallas ricorda quanto è importante la cyber security

Ignoti hackerano il sistema di 156 sirene per l’emergenza ambientale a Dallas

I cyber attacchi possono causare non solo danni economici o informatici, ma anche mettere in pericolo delle vite. La conferma viene dal fatto che alcuni hacker hanno fatto scattare le 156 sirene di allarme per minaccia ambientale a Dallas. Queste hanno suonato per più di un’ora alla mezzanotte di venerdì e hanno continuato sabato mattina. Tanto da obbligare le autorità cittadine a mettere offline tutta la rete finché non si è risolto il problema. All’inizio non era chiara la causa dell’allarme. Poi, però si è appreso che si trattava di un attacco informatico. “Il sistema di sirene a Dallas è stato hackerato venerdì notte – ha spiegato un alto funzionario della città -. Per ragioni di sicurezza non possiamo fornire ulteriori dettagli su come sia stato possibile. Riteniamo pero che l’attacco sia originato nell’area di Dallas. Abbiamo notificato l’incidente alla FCC, a cui abbiamo chiesto assistenza per identificare la fonte”.

I cyber attacchi non mettono in pericolo solo informazioni ed economia, ma anche la vita

Le reazioni all’allarme sono state miste. C’è chi ha pensato a uno scherzo o a un’esercitazione; altri, invece, si sono davvero spaventati. Infatti c’è stata un’esplosione di chiamate al 911 per chiedere spiegazioni. Quando accaduto, oltre alla gravità e alla stupidità del gesto, dimostra che la sicurezza informatica è fondamentale. Non solo in relazione alla protezione delle infrastrutture critiche di una città o di una nazione. Ma anche su network minori, come quello delle sirene. Cosa sarebbe successo, per esempio, se un hacker avesse disabilitato le sirene in Israele in occasione di un attacco con razzi? O più semplicemente al verificarsi di una vera emergenza ambientale? In quella situazione ci sarebbero stati pericoli reali per l’incolumità delle persone.

Tutto ormai è interconnesso, quindi è virtualmente hackerabile

Le città ormai sono sempre Smart. Ciò determina che hanno bisogno di concrete misure a protezione anti-hacker. Basti pensare ai danni che potrebbe procurare se un terrorista assumesse il controllo dei semafori o del sistema ferroviario o portuale. Tutti i sistemi ormai sono interconnessi tra loro. Senza pensare ai satelliti spaziali, che devono essere costantemente aggiornati in remoto e che gestiscono i sistemi di navigazione. Vedi il GPS americano o il GLONASS russo. Peraltro le avvisaglie su possibili tentativi di hackeraggio già ci sono state. Proprio a Dallas. L’anno scorso ci sono stati altri eventi simili. Qualcuno riuscì a modificare i segnali elettronici del traffico e delle costruzioni, sostituendo i messaggi tradizionali con testi legati alle elezioni o a notizie stampa che andavano in voga. Non si sa se siano gli stessi hacker dell’ultimi attacco. È certo, però, che sia un chiaro segnale d’allarme, il quale non va sottovalutato.

 

Back To Top