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In Estonia la più grande esercitazione NATO sulla cyber defence

L’obiettivo è imparare a difendersi e a rispondere a qualsiasi minaccia di cyberwarfare

La NATO si addestra nella cyber defence in Estonia. Lo fa con Locked Shields 2017, la più grande e complessa esercitazione tecnica nella storia dell’Alleanza Atlantica legata alla difesa dei network. È stata lanciata dal Cooperative Cyber Defence Centre of Excellence (CCDCOE) di Tallinn e vi partecipano circa 800 specialisti da 25 paesi. Inoltre, ci sono elementi specifici per i policy officers e i legal advisors (LEGAD). I tecnici si addestreranno non solo sui sistemi standard, ma anche su quelli specialistici, che non sono usati quotidianamente. L’obiettivo è migliorare la difesa delle reti e delle infrastrutture critiche dalle minacce di cyber attacchi, sempre più frequenti. Negli ultimi tempi, infatti, c’è stato un incremento quasi esponenziale della cyberwarfare nei confronti della NATO e dei suoi partner.

Lo scenario di Locked Shields 2017

Lo scenario di Locked Shields 2017 prevede che i “Blue Team” della NATO operino presso una base aerea militare in una nazione fittizia. Questi dovranno mantenere il controllo e il funzionamento dei suoi network, nonostante una serie di attacchi informatici. I cyber aggressori prenderanno di mira le infrastrutture elettriche, i droni, i sistemi di comando e controllo e altre reti operative e strategiche. Inoltre, ci saranno tentativi di offensive contro sistemi IT specializzati, non di uso giornaliero. Da quelli SCADA, che controllano la “power grid” all’AirC2, usato per la pianificazione di operazioni aeree militari. Ciò passando per i Programmable Logic Controllers, che gestiscono le forniture di carburante alla base. Le squadre di difesa dovranno gestire e riportare gli incidenti, risolvere sfide legate alla forensic e rispondere alle comunicazioni strategiche e legali. Di contro, subiranno attacchi e TTP realistici, condotti con le ultime tecnologie.

Gli organizzatori di Locked Shields 2017

Locked Shields 2017 è organizzata dalla NATO in cooperazione con le Forze di difesa estoni, quelle finlandesi, la Swedish Defence University, il British Joint Army, il Comando militare Usa per l’Europa, Air Operations COE e la Tallinn University of Technology. Il protagonista, comunque, rimane il CCDCOE, specializzato nella cyber defence a 360 gradi. Il centro è finanziato dalle nazioni sponsor e da alcuni paesi contributori. A ottobre del 2016 i primi erano Belgio, Repubblica Ceca, Estonia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Italia, Lettonia, Lituania, Paesi Bassi, Polonia, Slovakia, Spagna, Turchia, Regno Unito e Stati Uniti. I secondi, invece, Austria e Finlandia. La Svezia, inoltre, ha presentato richiesta per la membership nello stesso formato.

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